Errante, giustamente, rivendica pieno titolo a gestire il rimpasto…praticamente finisce il feeling con il suo vice sindaco Campagna
La questione è quasi passata sotto silenzio. Nelle cronache politiche si è detto poco, perché poco i partiti e i politici hanno voluto dire. Soprattutto da parte del Pd. La questione è legata alla “crisi” scoppiata a Castelvetrano. E’ notorio che il sindaco Errante ha sciolto la sua Giunta e forse già in queste ore presenterà la nuova. Una crisi per “imbarcare” in Giunta quel “nuovo” pezzo dell’Ncd che fa riferimento al deputato Giovanni Lo Sciuto passato armi e bagagli sotto l’ala protettrice del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Scelta che fa venire in mente quel rapporto della Dia che a suo tempo lo indicò come soggetto, a suo tempo, a disposizione dei Messina Denaro, cosa che Lo Sciuto ha sempre smentito in modo categorico sottolineando che mai è stato indagato. Ovviamente, per tutti, oggi Lo Sciuto si avvicina ad Alfano solo e soltanto nell’ambito dei sommovimenti tellurici nel centrodestra. Da ex avversario di Errante, Lo Sciuto adesso è alleato e quindi vuole per se il suo pezzettino di orticello al sole, un posto in Giunta. Errante pare pensi anche a mettersi dentro Forza Italia a prescindere se i berlusconiani abbiano o meno un rappresentante in Consiglio. Il Pd con il suo segretario provinciale Marco Campagna, vice sindaco “liquidato”, ha cercato di mettere le mani avanti, l’alleanza con Lo Sciuto risulta indigesta; non per niente l’alleanza Ncd/Pd cioè Errante/Campagna nacque proprio per ostacolare la corsa alla poltrona di sindaco tentata da Giovanni Lo Sciuto. Il sindaco ha messo i cosidetti puntini sulle “i”: “Ho sempre tenuto nella vita prima, e in politica dopo, un comportamento corretto con tutti quindi anche con i componenti dei partiti della maggioranza che hanno sostenuto in questi anni la mia azione di governo, con i quali ho sempre parlato con la massima chiarezza. Non ho mai parlato di cambiamenti al programma elettorale, che è stato dagli alleati condiviso e premiato dagli elettori, non ho mai detto, né lasciato intendere, che sarei venuto meno agli impegni assunti. Ho trovato quindi di cattivo gusto l’essere posto dinanzi ad una non tanto velata imposizione da persone con le quali ho condiviso, prima ancora che scelte ed alleanze politiche, momenti di grande amicizia e stima che spero rimangano comunque immutati. Ogni partito ha il diritto di affermare il proprio rapporto di lealtà con i propri elettori, vale la pena ricordare tuttavia che se il Sindaco ha stipulato un patto di lealtà con i 9.239 cittadini che lo hanno votato, ha, al contempo, il dovere di garantire agli altri che non lo hanno sostenuto pari dignità e impegno. Occorre però chiarire, senza volere mancare di rispetto ad alcuno, che non è consentito a nessun partito alleato entrare in dinamiche interne al partito di maggioranza del Sindaco, del quale fa parte l’On. Giovanni Lo Sciuto, circa la scelta degli assessori. Sulle persone che contribuiranno alla gestione amministrativa della città è compito del Sindaco valutarne attitudini, onorabilità e competenze.
Pertanto, si invitano le forze politiche di maggioranza a fornire nelle prossime ore figure competenti e motivate che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare al servizio della gente, mettendo da parte rancori, contrasti e equivoci che non fanno certo il bene della nostra città”. Il sindaco Errante è bravo a parlare chiaro, lo fece al suo insediamento quando disse che “Matteo Messina Denaro (il boss latitante dal 1993, rais della mafia belicina prima di essere capo di Cosa nostra trapanese ndr) non è il primo dei problemi”, fu chiaro in Consiglio comunale quando attraverso proprio un rimpasto di Giunta, fatto apposta, si insediò quale consigliere comunale quel Lillo Giambalvo, arrestato nelle scorse settimane per mafia, intercettato a parlare molto bene del boss Messina Denaro: Giambalvo si insediò con tanto di adesione immediata al partito dell’on. Paolo Ruggirello, Articolo 4, e Errante “pontificò” che l’arrivo di Giambalvo permetteva di mettere apposto i rapporti con Articolo 4 e con l’on. Ruggirello.
All’arresto di Giambalvo, Errante, assieme alla Giunta (quella ora messa in liquidazione, quindi assieme al vice sindaco Campagna) seppe solo dire di essere rimasto “basito”. Questo è parlar chiaro. E il Pd? In questi anni di alleanza con Errante non lo abbiamo visto pronto sempre a parlar chiaro. Rimase in silenzio quando Errante mandò a quel paese Libera e tutti quelli che chiedevano un segno concreto, la cittadinanza onoraria all’ex prefetto Fulvio Sodano, quando questi era ancora in vita, perché da prefetto di Trapani anche lui aveva saputo parlare chiaro, mandando a quel paese, mafia, mafiosi, colletti bianchi e …politici che avrebbero voluto portarlo ad aiutare Cosa nostra; è notorio che Errante cercò di mettere riparo facendo altro: la cittadinanza onoraria all’allora capo della Polizia Manganelli, alla cui morte fece seguito l’intitolazione di una strada (un pezzetto di strada alla periferia di Castelvetrano che…non porta da nessuna parte), la delibera per riconoscere agevolazioni a chi denunciava pizzo, racket e pressioni mafiose, così per fare due esempi sui quali il Pd ha sempre tenuto a sottolineare la partecipazione per smentire che la Giunta Errante era una amministrazione debole sul fronte della lotta politica, culturale e sociale a Cosa nostra. Ma per il resto silenzio. Silenziosamente si è guardato al ritrovarsi di Errante e Lo Sciuto dentro all’Ncd, partito alleato del Pd. Già da allora era evidente che venivano meno le ragioni dell’alleanza con gli amici del ministro Alfano, ma vice sindaco Campagna e Pd hanno preferito andare avanti. Ottenendo cosa? La liquidazione della Giunta da un giorno all’altro, la rivendicazione odierna del primo cittadino a potere anche “cambiare le carte in tavola”. Insomma. Il Pd e il suo segretario provinciale Marco Campagna avevano avuto mille ragioni per staccare loro la spina, e non farla staccare oggi ad Errante. Ci si aspetta adesso una autocritica, e invece resta solo il silenzio. E a Castelvetrano nel Pd c’è anche chi non si dice sorpreso di quanto sta accadendo. Errante insomma si appresta a risolvere la crisi, mentre un’altra crisi si apre all’interno del partito del premier Renzi. O almeno così dovrebbe essere. Al segretario del Pd Marco Campagna diamo un suggerimento, utilizzando le parole di un nostro maestro del giornalismo, Roberto Morrione, fai quel che devi accada ciò che può. Auguri.