Il Presidente del Collegio degli infermieri trapanesi interviene sulla sanità: “malasanità o malapolitica?”

Filippo ImpellizzeriSulla situazione della Sanità siciliana, a seguito della triste notizia della morte della neonata a Catania, interviene il Presidente del Collegio degli infermieri di Trapani, Filippo Impellizzeri. Il Presidente degli infermieri punta il dito direttamente contro la politica regionale e i tagli dei posti letto.

“E’ incredibile – commenta Impellizzeri – come la maggior parte della classe politica non riesca a comprendere, o non voglia comprendere, che il taglio lineare nella sanità è inaccettabile. Questa scelta produce morte e malattia invece che salute. E’ inaccettabile il taglio dei posti letto a prescindere. E’ inaccettabile il massacro delle dotazione organiche infermieristiche in nome di una fantomatica litania sulla razionalizzazione dei costi. Ma a quale costo?”.
Tra gli interrogativi quello se è stata mai attuata una seria valutazione delle probabili sacche di spreco su cui agire ? Appalti e forniture, ritardi nell’avvio delle gare di bacino per l’acquisto di lotti di materiale e presidi sanitari ecc. ecc. Qualcuno a mai pensato di coinvolgere anche la professione infermieristica per il tramite dell’Ente IPASVI che per legge la rappresenta e regolamenta ?

“Non e’ piu’ accettabile – prosegue il Presidente IPASVI trapanese – continuare a vedere le corsie degli ospedali ed i pronto soccorso che scoppiano, e con loro il personale infermieristico e medico, in continua lotta tra il salvare la vita dei pazienti e nel frattempo ricercare un posto disponibile in altre strutture sanitarie che forse non troverano perche’ qualcuno e/o alcuni hanno deciso che i posti letto negli ospedali pubblici siciliani sono troppi! Non e’ accettabile aver trasformato gli ospedali in aziende stracolmi di personale amministrativo, forse a scapito dell’assunzione di personale sanitario. Eppure, non e’ difficile comprendere che i pazienti vengono curati ed assistiti dal personale medico, infermieristico, delle restanti 22 professioni sanitarie non medico e del personale di supporto (OSS), che la priorita’ di assunzione va data a loro.

Secondo il collegio degli infermieri: “non si puo’ continuare a tagliare posti letto se prima non si predispone una valida rete assistenziale territoriale con adeguato numero di personale i fermieristico. Lo stiamo ripetendo con tutto il fiato nei polmoni: questa modalita’ gestionale in sanita’ non e’ piu’ sostenibile e l’impiego dell’INFERMIERE DI FAMIGLIA/ DI COMUNITA’ rappresenterebbe il valore aggiunto per eccellenza, solo a pensarlo in termini di prevenzione e diminuzione di accessi impropri in ospedale. Con soli tre giorni di ricovero improprio si puo’ pagare lo stipendio ad un infermiere che assisterebbe per un mese alcune famiglie al proprio domicilio. Invece le famiglie sono abbandonate a sé stesse aspettando lunghissime liste di attesa prima di poter fare una visita negli ospedali pubblici. Ed infine, e veramente indignante osservare impotenti il vertiginoso aumento della migrazione sanitaria verso le regioni del centro e del nord, a vantaggio di chi?”

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