ALCAMO – Il consigliere comunale Antonio Fundarò, esprime il suo commento sull’importante risultato ottenuto dal Castello di Calatubo nella classifica de “I Luoghi del Cuore” promossa dal Fai.
“Su più di un milione di segnalazioni arrivate da tutta Italia il Castello di Calatubo, della nostra Città di Alcamo,si è classificato al terzo posto, davanti a città come Pisa, Torino, Reggio Calabria, Roma, Bari ecc… mostrando, se mai ve ne fosse bisogno, la sensibilità degli alcamesi, ad Alcamo e fuori Alcamo, impegnati, sotto la guida magistrale di alcuni volontari alcamesi, quelli del Comitato Salviamo il Castello di Calatubo, ne ricordo, una per tutti, l’amabile Maria Rimi, per non permettere all’incuria del tempo di cancellare un pezzo della storia della nostra Città”.
“Voglio complimentarmi – continua Fundarò nella sua nota – con tutte le donne e gli uomini, i ragazzi, gli studenti, gli uomini di cultura, i semplici cittadini, con l’affabile e competente Maria Rimi, in primis, con tutti, proprio tutti, i componenti del Comitato, una sognatrice lei, sognatori tutti, in un epoca storica in cui in molti hanno smesso di sognare, per l’impegno promosso nella sensibilizzazione verso questo Castello che rappresenta una grande risorsa per il patrimonio artistico della città e di tutto il territorio.”
“Le numerose segnalazioni arrivate con l’iniziativa “I luoghi del cuore” sono inoltre l’occasione che consente di tracciare una mappa dettagliata e aggiornatissima dei luoghi di significativo valore artistico ma anche affettivo per i cittadini. L’amministrazione comunale guidata, in illo tempore da Giacomo Scala si era messa a lavoro da tempo, in collaborazione con la Sovrintendenza della Regione Sicilia, per il recupero del Castello di Calatubo. Fu redatto, gratuitamente, congiuntamente dai tecnici del Comune di Alcamo e della Sovrintendenza di Trapani, un ambizioso progetto. È un vero peccato che, per poco, non sia stato finanziato quel progetto, attualmente, l’unico esistente in tal senso e che era stato preceduto, da un altro, altrettanto analogo importante intervento di sensibilizzazione che portò, l’allora sindaco Giacomo Scala, ad acquisire, al patrimonio comunale, per unanime donazione dei tantissimi eredi, ad eccezione di un caso isolato, il maniero tanto prestigioso e, al contempo, tanto deteriorato dal tempo. Solo qualche mese fa, ho chiesto all’attuale amministrazione, per il tramite di una interrogazione consiliare, il restauro parziale del castello con il recupero della chiesetta, intatta, e del portale di ingresso. Questa ipotesi dovrebbe essere perseguita, anche per dare risposte concrete a chi crede, fermamente, nel patrimonio artistico, monumentale e ambientale come luoghi del cuore. Oggi, un intervento in tal senso dovrebbe essere imminente.”