ALCAMO. L’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Alcamo, Selene Grimaudo, fa il punto della situazione sulle condizione delle scuole del Libero Consorzio Comunale di Trapani. L’assessore ha partecipato alla riunione provinciale tenutasi lo scorso 12 febbraio e puntualizza che ” l’incontro NON prevedeva la discussione sulla razionalizzazione delle rete scolastica della regione Sicilia a.s.2015/2016 ma intendeva portare avanti il confronto circa il dimensionamento dei Comuni di Marsala, Salemi, Calatafimi, Buseto e Vita esclusivi destinatari di una interlocuzione che affronta problematiche afferenti il sottodimensionamento e accorpamento tra comuni vicini. Pertanto, – sottolinea l’assessore Grimaudo – il Comune di Alcamo insieme a tanti altri comuni non risulta destinatario di alcun tipo di intervento, in quanto stabilito a monte dal MIUR”.
L’assessore Grimaudo inoltre sottolinea che, dopo il confronto con i rappresentanti del Tavolo Tecnico Regionale, è stato confermato che l’argomento da trattare è il dimensionamento e non la razionalizzazione, facendo anche riferimento alla circolare dello scorso 23 dicembre a firma dell’assessore regionale Lo Bello. La circolare in questione prevede “i criteri generali per il piano di dimensionamento provinciale”.
“Si fa presente – continua l’assessore Grimaudo – che le istituzioni scolastiche per acquisire o mantenere personalità giuridica devono avere una popolazione di allievi stabile per almeno un quinquennio. Da ciò si evince in modo chiaro che i quattro Istituti comprensivi e il 2° Circolo Didattico di Alcamo, secondo quanto rilevato, anche in vista delle proiezioni future relative alle iscrizioni e il calcolo della popolazione scolastica in base non alla natalità, ma alla residenza, seppur subendo in linea di massima un leggero decremento delle iscrizioni (come già accade per qualche Istituto), non raggiungerà la soglia inferiore di iscritti stabilita attualmente in 600 alunni (circ. 23/12/2014). Alla luce di quanto elencato – conclude – la situazione scolastica in atto permane anche per i prossimi 5 anni (secondo le proiezioni richieste a livello regionale); nel caso in cui si verificassero mutate condizioni riferite a situazioni, leggi o normative che potrebbero intervenire in seguito, si procederà con opportuni adattamenti”.