Dopo anni dal varo della norma che risarciva con 10 milioni di euro lo scalo di Birgi per lo stop ai voli civili in concomitanza dell’intervento bellico in Libia, arrivano 5 milioni ma dietro l’angolo c’è di nuovo il pericolo di una nuova azione militare
Una delle ultime leggi finanziarie della passata legislatura aveva previsto un ristoro di 10 milioni di euro per l’aeroporto civile di Birgi dopo lo “stop” subito ai voli perché lo scalo divenne praticamente “ostaggio” del ministero della Difesa per via degli interventi militari ai tempi del rovesciamento del Governo libico di Gheddafi. Dopo tanti anni adesso il Governo Renzi ha deciso di liquidare 5 di quei 10 milioni di euro. E a Trapani si festeggia. Esultano i senatori D’Alì e Orrù, pur se da diversi fronti, il primo è di Forza Italia, l’altra è del Pd, esulta la Camera di commercio, alcuni sindaci. Il decreto è stato firmato dal sottosegretario alla presidenza Graziano Del Rio. Destinatario delle somme sarà il consorzio subentrato alla Provincia regionale. “E’ mia precisa intenzione – dice il commissario straordinario dell’ex Provincia di Trapani avv Ignazio Tozzo – nel corso di una conferenza stampa che convocherò nei prossimi giorni non appena la Ragioneria avrà reso materialmente disponibili i primi 5 milioni di euro, rendere noti i dettagli della destinazione e utilizzazione di tali importanti risorse, tenendo presente che la funzionalità dell’aeroporto di Birgi è condicio sine qua non per le tante attività legate al turismo, al commercio e all’agricoltura. L’avvenuta sottoscrizione del Decreto, con cui il Governo nazionale sblocca la prima tranche dei dieci milioni di euro complessivamente destinati al ristoro dei danni subiti dall’attività dell’aeroporto trapanese di Birgi in conseguenza dell’intervento militare in Libia degli anni scorsi, costituisce – aggiunge Ignazio Tozzo – un fatto estremamente positivo non solo per l’operatività dello scalo ma anche per l’intera economia di tutto il territorio provinciale ed è frutto dell’attività di sblocco dei fondi ministeriali che rischiavano di andare perduti e che l’ex Provincia Regionale sta ponendo in essere anche nei settori della viabilità e della pubblica istruzione”. Tutto questo però mentre tornano a risuonare i “tamburi di guerra”. Oggi il nemico da combattere, proprio in Libia, è l’Isis. E l’aeroporto di Birgi quasi sicuramente tornerà utile all’azione militare che diversi paesi, compresa l’Italia, intendono condurre. E perciò potrebbe tornare lo stop ai voli civili. Bisognerebbe perciò finire di esultare e chiedere invece che una volta e per tutte si parli chiaro su cosa deva essere l’aeroporto di Birgi. E’ di questi giorni la notizia che l’Aeronautica Militare Italiana si stia dotando di un super drone (aereo senza pilota) progettato e sviluppato da Piaggio Aerospace e che sarà il primo «Male» europeo (Medium Altitude Long Endurance) a entrare sul mercato. Il velivolo si chiama P.1HH . L’accordo è stato concluso al salone Idex 2015 di Abu Dhabi in presenza del gen. Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore della Forza aerea italiana, e prevede la consegna iniziale all’Aeronautica Militare di tre sistemi P.1HH (6 velivoli e 3 ground control station) in configurazione Isr (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) nei primi mesi del 2016. Il programma è attualmente in fase di sviluppo avanzato: il prototipo 001 sta conducendo un’ampia campagna di prove di volo miranti alla certificazione, che hanno luogo presso la base dell’Aeronautica Militare di Trapani Birgi. Se non è già guerra, ci siamo quasi.Ma di questo non si parla.