PALERMO. E’ stato prorogato l’esame del disegno di legge sulle biobanche di ricerca. La commissione sanità dell’Ars, riunitasi ieri mattina, ha dovuto rinviare la discussione del testo che punta a dare alla Sicilia un sistema di regole di riferimento per il settore, dopo l’intervento di un esperto dell’assessorato regionale alla sanità.
L’on. Nino Oddo, componente della VI commissione, esprime la propria delusione per le lungaggini degli apparati della sanità regionale. “Spero – ha sottolineato Nino Oddo- che i tempi spesso troppo lenti dell’iter parlamentare consentano alla Sicilia di dotarsi presto di norme innovative nel campo della ricerca scientifica”.
Il disegno di legge era stato presentato nel 2013 ottenendo il patrocinio dell’Unesco. Primo firmatario del documento è stato proprio il segretario del PSI trapanese Nino Oddo, assieme ai componenti del gruppo parlamentare il Megafono e di molti altri deputati degli altri schieramenti politici. “Obiettivo del ddl, che non prevede alcuna copertura finanziaria, è quello di creare un sistema di regole in tema di biobanche di ricerca, in modo che la raccolta, la conservazione e la cessione dei campioni di materiale umano ad uso della ricerca scientifica siano realizzati secondo appropriati requisiti di qualità e presupposti etici”.
“L’iter per l’approvazione del testo di legge va avanti ormai da due anni. Dopo la presentazione, – spiega l’On. Oddo – la VI commissione aveva chiesto all’assessorato alla sanità di pronunciarsi in merito. Apportate le modifiche richieste dall’assessorato, dopo mesi di attesa, ieri sarebbe dovuto essere il giorno del via definitivo da parte della commissione per il successivo passaggio in aula.”
“Questa mattina invece un referente del Centro Regionale Sangue, – spiega Daniela Virgilio, responsabile sanità del PSI per la Sicilia, nonché redattrice del ddl sulle biobanche di ricerca (quale consulente a titolo gratuito del gruppo parlamentare che fa a capo al presidente Crocetta) – lo stesso che aveva già firmato un documento per conto dell’assessorato con cui dava il via libera al ddl, ha richiesto di stravolgere la natura del documento”.
La commissione pertanto ha dovuto rinviare la riunione, dando otto giorni all’assessorato regionale alla sanità per presentare gli emendamenti a modifica del ddl.
“Come mai questo esperto, che si era pronunciato favorevolmente per conto e nome dell’assessorato molti mesi fa, solo adesso chiede di modificare il testo – si chiede Daniela Virgilio – Il ddl è stato redatto seguendo le linee guida europee e internazionali e rappresenta un buon punto di partenza per un progetto di più ampio respiro che punta a dare valore ai tessuti umani nell’ambito della sperimentazione e ricerca medica.”
Daniela Virgilio ha chiesto ufficialmente all’assessorato di fare analizzare il testo ad un tecnico specifico per le biobanche di ricerca. “Il CRS si occupa della banca cordonale, che è altra cosa”.
La referente della sanità del PSI ha chiesto supporto a Telethon e al Comitato nazionale per la bioscienza, la biotecnica e la scienza della vita. La stessa nota è stata inviata al presidente dell’Assemblea Siciliana, Giovanni Ardizzone.
“Auspico – aggiunge Virgilio- che gli apparati dell’assessorato alla sanità si rendano conto dell’importanza e dell’urgenza di tale normativa e non si perda ulteriormente tempo inutile. Mentre l’Italia non si è ancora data una normativa, l’Europa da anni sostiene la “medicina personalizzata” e gli Stati Uniti ribadiscono l’importanza della “medicina di precisione” e anche loro investono sulle biobanche di ricerca con l’ambizioso progetto di creare una rete nazionale e internazionale dei tessuti. La Sicilia, già dal 2013, avrebbe potuto essere regione capofila, in Italia, per avviare una rete europea ma si perde in ingiustificabili lungaggini burocratiche.”