“La favola” delle Regie Trazzere di Sicilia – Introduzione – Parte Quinta

Di Antonino Messana

Il Decreto Assessoriale che dichiara la demanialità della via armentizia e l’appartenenza al demanio regionale è fondato e giustificato dalla “Relazione dimostrativa della demanialità della Trazzera” redatta dall’Ufficio Trazzere.  Perciò, questo documento che sto per  introdurre deve contenere i titoli che comprovano l’appartenenza della trazzera alla Regione Sicilia con i requisiti e le caratteristiche della demanialità. Tale caratteristica, peraltro, è richiesta dall’articolo 1 del Regolamento del 1927 (in precedenza trattato) che, per ricordo,  riporto: “titoli, carte ed elenchi devono comprovare la pertinenza di tali beni al Demanio dello Stato (R.D. 29.12.1927, n.2801 – art.1). Quindi, è un documento di fondamentale importanza che ha valore giuridico di “atto amministrativo”.

A titolo di esempio  sotto riporto, uno stralcio originale, con marca da bollo, della trazzera TRAPANI-PALERMO rilasciato, a mia richiesta, dall’Ufficio.

Relazione Trazzere Trapani Palermo

 

Come il lettore può osservare  lo stralcio di cui sopra, dal titolo  l’indicazione  RELAZIONE DIMOSTRATIVA DELLA DEMANIALITA’ DELLA TRAZZERA…,  si addentra nella “DESCRIZIONE: da dove inizia e termina la trazzera, l’orientamento, la lunghezza, la larghezza attuale, il percorso e così via. Poi elenca le località o i territori che attraversa la trazzera. Nel caso in esame, indico le seguenti località: Trapani, Erice, Buseto Palizzolo, Paceco, Calatafimi, Castellammare, Alcamo, Partinico, Borgetto, Montelepre….,per anticipare, in breve, ciò che trova esatto riscontro nelle seguenti carte:  Schmettau del 1720 e Agatino Daidone 1718.  Di entrambi ne riporto  uno stralcio.

CARTA DI SAMUEL von SCHMETTAU DEL 1720 custodita presso la Biblioteca Nazionale di Vienna.

Trazzere Alcamo schmettau
CARTA SAMUEL von SCHMETTAU 1719

Guardando la cartina da sinistra verso destra, il lettore con buona volontà può leggere in piccolo formato: Buseto Palizzolo, Calatafimi e Segesta.  Alcamo (qui  è  ben visibile che la via  fa ingresso alla Madonna delle Grazie ed esce dalla Porta S. Francesco per Palermo, attraversando in lungo la città ), Valguarnera, Sala Partinico, Montelepre e così via. Percorso corrispondente alla mappa sotto riportata di  Agatino Daidone (1718). Entrambe  ricalcano il percorso della strada romana – VIA VALERIA.

CARTA DI AGATINO DAIDONE  1712-1718 custodita presso l’Archivio Comunale di Storia Patria di Palermo- Via Maqueda.

Agatino Daidone trazzere 2

Anche in questa mappa sono evidenziati: Calatafimi, Segesta, Alcamo, Valguarnera, Partinico, Giardinello, Montelepre, ecc..

Seguono: la “DOCUMENTAZIONE CARTOGRAFICA” (per singoli territori) e gli “ATTI PROBATORI” (per singoli territori con piante topografiche, planimetrie, perizie e dati statistici).

Adesso riporto brevemente alcuni brani descrittivi del tratto che attraversa Alcamo come conseguenza logica e conclusionale degli argomenti e delle mappe in precedenza discusse. Al punto 34 della Relazione leggiamo TERRITORIO DI ALCAMO; al punto 35 DESCRIZIONE. DELLE TRAZZERE. Segue: …”Al N.1 trovasi descritta la trazzera nominata FORCHE CARICA E SCARICA che comincia

Relazione Trazzere Trapani Palermo 2

dalla porta di San Francesco della Città di Alcamo, e conduce al Vallone Grande confine del territorio di detta città…”

Da queste parole risulta che la trazzera da Porta S. Francesco della città di Alcamo scende in contrada Forche e prosegue per il Vallone Grande. A questo punto non resta che localizzare la contrada Forche. Per far ciò ci vengono incontro le mappe catastali dei fogli 35,43 di Alcamo. (CARTA CATASTALE 1938)

Fogli Catastali Alcamo Trazzere

(I cerchi bianchi indicano il Vicolo Nuccio Scio, quelli rossi contrada Furchi, il tratto verde PORTA S. FRANCESCO)

Da questa carta  si ricava chiaramente che la contrada Furchi (Forche) sta nel mezzo tra il vicolo Nuccio Scio (tra poco farò osservare che proprio questo vicolo Nuccio Scio, secondo la mappa dell’Ufficio Trazzere è appunto la 452 Trapani-Palermo) a nord-est  e la Porta S. Francesco in alto a sud sud-ovest.

La mappa Google Earth costituisce un ulteriore aiuto a capire i luoghi.

MAPPA ODIERNA – GOOGLE EARTH

Mappa Earth alcamo

Il percorso non offre ombra di dubbi. Nella foto si notano con chiarezza lo Spiazzo S. Francesco, la strada colorata in giallo in discesa, denominata Via per Palermo, dalla curva si incontra la Trazzera per Pietralonga; sul lato sinistro, scendendo, si vede lo spiazzo verde, senza costruzioni che è la contrada Furchi e proseguendo in avanti c’è la Via Autonomia Siciliana che corrisponde al vicolo Nuccio Scio. Quindi dico con certezza che la Trazzera Trapani-Palermo esce dalla Porta S. Francesco di Alcamo lato est fino ad arrivare in contrada Furchi. Osservando la mappa sotto riportata dell’Ufficio Trazzere, ormai familiare, la 452 non sale a Porta S. Francesco ma percorre il vicolo Nuccio Scio dopo l’incrocio con la 108. Il lettore ne può avere conferma facendo il raffronto tra quest’ultima sotto riprodotta e le mappe sopra riportate. Le curve diventano rette ( Arch. Santagati, già citato)

Trazzera Alcamo 1

Questa è la prima dimostrazione che mappa e Relazione sono discordanti. Ma la discordanza ancora continua, se proseguiamo nel leggere la “Relazione”. Ecco un’altro stralcio. Al N.7 trovasi descritta la TRAZZERA CHE ESCE DALLA MADONNA DELLE GRAZIE AD ANDARE A TRAPANI la quale conduce al fiume confine col territorio di Calatafimi.

Trazzera Alcamo

Queste parole non offrono equivoci: “la trazzera esce dalla Madonna delle Grazie”. Considerato che questo punto di uscita è il lato diametralmente opposto della Porta S. Francesco ( in altre parole, sono l’una di fronte all’altra, distante circa Km. 1 in linea retta ), genera la seguente domanda: Qual è  il percorso che entrando dalla Porta S. Francesco collega lo spiazzo delle Madonna delle Grazie? Certamente non è quello  della mappa dell’Ufficio Trazzere. Infatti, basta ritornare ad osservare quella mappa, sopra riprodotta, che si nota benissimo che la 452 non entra a Porta S. Francesco ma, all’incrocio con la 108 continua in linea retta fino ad incontrare la 390, poi incontra la 409 (contrada Gammara), sale alla Madonna delle Grazie, rappresentata dal doppio cerchio rosso, (con una ipotetica linea retta) e scende al bivio Setterino (in pratica potrebbe scendere direttamente a Setterino evitando così di salire e riscendere dalla Madonna delle Grazie). Quindi, i due punti S. Francesco-Madonna delle Grazie, secondo la mappa in parola, non si incontrano. Per tagliare  corto, la Trazzera dalle Forche, oppure, dal bivio della strada vicinale Nuccio Scio, sale fino alla Porta S. Francesco, attraversa l’attuale Corso 6 Aprile arriva alla Madonna delle Grazie e scende fino al Fiume Freddo per entrare nel territorio di Calatafimi. Questo percorso è confermato dalle carte dell’IGM, delle carte Schmettau che con piacere ripropongo. Si nota bene, in entrambe le carte, che la trazzera percorre il centro di Alcamo, entra dalla Porta S. Francesco ed esce dalla Madonna delle Grazie.

Carta IGM 1852 trazzere
Mappa dei documenti storici archiviati presso le conservatorie storiche dell’Istituto Geografico Militare – Autorizzazione n. 6816 del 29.01.2015

 

LILIANE DUFUR LA SICILIA DISEGNATA

LA SICILIA DISEGNATA -LILIANE DUFOUR

Allora, l’Ufficio Trazzere, se non dimostra che, prima del 1719 dalla “Relaziora in epoca romana, la strada era quella della sua mappa; altrimenti quella pianta  se la può conservare, perchè non ha significato.  A tempo debito, l’argomento verrà approfondito con altri documenti, carte e mappe. Per altro verso, proprio quella strada S. Francesco – contrada Furchi (vedi carta- Catasto 1938) è  stata indicata

Catasto Alcamo

nella mappa sottostante, dall’Ufficio Trazzere, come strada statale 113.

Ufficio trazzere

E’ possibile che la strada statale 113 esisteva magari in epoca fenicia? Qui, mi torna in mente la già citata pagina 23 (Viabilità e Topografia….) dell’Architetto Santagati. Il lettore se vuole può anche rispolverarla, a mio giudizio si adatta bene al caso (cito sola qualche battuta: mancanza di personale qualificato dal punto di vista storico….Innumerevoli errori di tracciato, con una media di almeno un paio a planimetria).  Passo parola ai tecnici.

         Per proseguire il discorso, in questa introduzione mi premeva semplicemente  dimostrare, con carte alla mano, che le mappe e la Relazione (inoppugnabile) sono  la falsificazione  dei veri percorsi delle trazzere originarie. Più avanti,  quando parlerò specificatamente di questa trazzera, vedremo  molte altre incongruenze descritte nella Relazione se rapportate alle mappe.

         A questo punto,  occorrono altri approfondimenti per scoprire la santa verità sulle originarie trazzere che secondo la letteratura accreditata, esistevano fin  dalla preistoria. Allora vado alla ricerca di altri documenti.  La strada che ho vagliato è stata quella di chiedere all’Ufficio mappe, perizie ed atti elencati nella Relazione come documenti probatori. Da qui, esce fuori una annosa e penosa corrispondenza epistolare che sento il dovere di far conoscere. Penso che sia un bene per  il lettore  conoscere le mie richieste,  le risposte evasive e quelle non date dall’Ufficio. In questa maniera egli può avere un quadro completo  dell’opera tecnica e amministrativa  del medesimo Ufficio. Quest’ultimo argomento costituirà la VI ed ultima parte introduttiva al libro.

DI ANTONINO MESSANA

La sesta ed ultima parte dell’introduzione verrà pubblicata  Sabato 11 Aprile 2015…

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