MARSALA. Sono arrivate ieri sera le sentenze del Tribunale di Marsala, presieduto da Gioacchino Natoli, nel processo a carico di Patrizia Messina Denaro, sorella del Boss, imputata per concorso esterno in associazione mafiosa e del nipote del superlatitante, Francesco Guttadauro, quest’ultimo imputato per tentata estorsione e associazione mafiosa. Dovrà scontare 13 anni di reclusione la sorella del boss, mentre per Guttadauro gli anni di reclusione sono 16. Una condanna minore per l’altro imputato,Vincenzo Torino, un imprenditore accusato di intestazione fittizia dei beni aggravata. Sono stati assolti invece gli altri due imputati al processo, Girolama La Cascia e Antonino Lo Sciuto.
Le parti condannati dovranno anche destinare una somma di denaro alle parti civili rappresentati dal Comune di Castelvetrano, associazione Libera, Confindustria e associazione Paolo Borsellino onlus.
Le condanne non si allontana, quindi, di tanto dalle richieste fatte dai pubblici ministeri (tranne che per Lo Sciuto): 18 anni per Guttadauro, 16 per Anna Patrizia Messina Denaro, 13 anni per Antonino Lo Sciuto, per Torino invece la richiesta era stata di tre anni e quattro mesi e per La Cascia ad un anno. Le indagini che hanno portato a questo processo sono state condotte congiuntamente dai Carabinieri, Polizia e Dia, nel dicembre del 2013.
Condannata per concorso esterno e non per affiliazione la sorella del boss. Anche se faranno discutere le frasi dette dalla stessa, nel corso delle ultime udienze, nel quale rivendicava con orgoglio l’appartenenza alla propria famiglia. “Sono orgogliosa del cognome che porto”, così si era espressa nel corso del processo.