CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Sarà discussa in consiglio comunale l’interrogazione presentata dal consigliere del gruppo misto Giacomo Asaro in merito alla fruizione e valorizzazione delle antiche fosse granarie di Castellammare del Golfo.
Le antiche fosse granarie di Corso Garibaldi, che si trovano nel tratto che va dal ponte della porta fino alla chiesa del purgatorio, portate alla luce dai lavori di metanizzazione nel 2013, rappresentano oggi una testimonianza storica importante per Castellammare. “Sono una testimonianza importantissima del caricatore di Castellammare, che fu in passato uno dei più attivi della Sicilia e funzionò dalla fine del 1200 d.c. all’inizio del 1800 d.c.; inoltre rappresentano un importante tassello del patrimonio storico e culturale di Castellammare” spiega il consigliere Giacomo Asaro.
“La valorizzazione e la fruizione delle fosse granarie – continua Asaro – rappresentano, oltre ad una crescita sul piano storico-culturale della città, anche un prezioso volano economico nell’ambito di una completa offerta turistica. Considerato che il lavori per la nuova pavimentazione del tratto di strada interessato sono pressoché terminati, chiediamo all’amministrazione comunale se e quando le antiche fosse granarie potranno essere fruibili e visitabili dalla collettività. Chiediamo inoltre se gli anelli in cementi rotocompresso (generalmente utilizzati per la realizzazione dei collettori fognari), impiegati per la “provvisoria” messa in sicurezza delle bocche delle fosse affioranti sulla pavimentazione del corso Garibaldi rappresentano, esteticamente, una adeguata e dignitosa soluzione definitiva.”
“Chiediamo all’amministrazione – conclude il consigliere comunale di “CastellammareSi” Giacomo Asaro – se la semplice differenziazione della pavimentazione in corrispondenza delle bocche granarie, semplicemente accostata ai sistemi di messa in sicurezza, rappresenta un esaustivo intervento di valorizzazione delle stesse. Chiediamo infine, se sono previsti ulteriori interventi volti alla salvaguardia, valorizzazione e fruizione delle fosse granarie.”