Secondo i dati Istat 3 milioni di italiani sono affetti da diabete e il 50% di essi è in sovrappeso o addirittura obeso. Sono dati allarmanti e, secondo le ultime proiezioni statistiche, destinati a raddoppiare nel giro di 15 anni.
Conoscere la malattia e capire come alimentarsi diventa assolutamente necessario per un soggetto diabetico.
Il diabete è una malattia di carattere metabolico contraddistinta dalla presenza di alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o attività dell’insulina (l’ormone che, prodotto dal pancreas, consente al glucosio di entrare all’interno delle cellule del nostro organismo e venire utilizzato come fonte d’energia). Esistono diverse forme di diabete ma oggi ci occuperemo principalmente del diabete mellito di tipo 2 chiamato anche diabete non insulino-dipendente.
Questa forma di diabete si manifesta in soggetti tipicamente adulti e può avere diverse cause, tra cui la predisposizione genetica e l’azione di fattori ambientali. Tra questi ultimi, un ruolo importante nell’insorgenza della malattia è svolto dal sovrappeso e dall’obesità (soprattutto di tipo addominale) e da un’alimentazione sbilanciata, ricca di grassi e zuccheri semplici. Diversi studi hanno dimostrato infatti che la perdita del 5-10% del peso corporeo è il primo passo importante per tenere sotto controllo la malattia ma anche per prevenirla in un soggetto in sovrappeso o obeso.
Contrariamente a quanto si pensa, non esiste una dieta specifica per il diabete: un soggetto con il diabete deve mangiare come un soggetto che non ha il diabete ma ridurre le quantità. Il concetto è semplice: si può mangiare di tutto ma non si può mangiare tanto! È necessario sottolineare che pane, pasta e patate non devono essere eliminati, i carboidrati piacciono al cervello e sono necessari per il suo metabolismo. È invece importante capire che devono essere ridotti al minimo i carboidrati semplici (dolci, bevande zuccherate…) e preferire i carboidrati complessi (pane, pasta, cereali…) riducendone le porzioni nel piatto.
E’ consigliabile poi un’assunzione costante di alimenti ricchi in fibre, come la verdura, la frutta e gli alimenti integrali. La fibra infatti oltre a rallentare nell’intestino la velocità di assorbimento dei carboidrati, limita la quantità di grassi che passano nel sangue, risultando quindi utile anche in caso di elevati livelli di colesterolo nel sangue (che spesso si associa all’iperglicemia).
Per quanto riguarda i grassi vanno preferiti quelli di origine vegetale (riducendo o eliminando per esempio il burro, lo strutto, ma anche le carni grasse e gli insaccati) che favoriscono una prevenzione delle malattie cardiovascolari, utile per tutta la popolazione ed a maggior ragione nel paziente diabetico.
Come sempre, anche per un soggetto diabetico l’esercizio fisico, specie se aerobico, è parte integrante del piano di trattamento della malattia e dovrebbe prevedere almeno 30 minuti di camminata al giorno (o altra forma di esercizio fisico) per un totale di tre ore di movimento la settimana. Una regolare attività fisica, infatti, non solo aiuta a combattere lo stress, ma ha anche importanti effetti benefici sul metabolismo: migliora la sensibilità all’insulina, riduce i livelli di trigliceridi e di colesterolo cattivo (LDL) a vantaggio di quello buono (HDL), aiuta il controllo della pressione arteriosa e previene le malattie cardiovascolari.
Adriana Cilia – Biologo Nutrizionista
Gianfranco Pipitone – Biologo Nutrizionista