“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne uno a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la tua stessa profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno che sei venuta al mondo.
Senza farti distrarre da nulla, aspetta, aspetta ancora, stai ferma in silenzio e ascolta il tuo cuore.
E quando poi ti parla alzati e va’ dove lui ti porta, va’ dove ti porta il cuore.”
-Susanna Tamaro-
Cominciano gli altri già prima che noi nasciamo, decidono il nostro nome e si aspettano delle cose da noi che non siamo ancora al mondo, decidono in che stanza dormiremo, in quale città vivremo, magari fantasticano anche che lavoro faremo da grandi. Si continua quando ancora piccoli qualcuno sceglie per noi il nostro abbigliamento, cosa è meglio che mangiamo, dove sarebbe meglio che crescessimo.
La scuola è uno degli snodi più importanti, e i genitori, provetti factotum, provano a scegliere compagni, maestre, luoghi… pensando che quante più scelte orientano tanto più potranno influenzare l’esito della nostra vita per renderla migliore.
Arriva il momento in cui la scelta non giunge più dall’alto per le cose più importanti e diventa una questione più personale: a 14 anni bisogna scegliere per il proprio futuro lavorativo ed educativo. A 19 non ne parliamo… bisognerà scegliere, tenendo presenti il mercato del lavoro e le aspettative nostre o di chi ci sta intorno, appena appena cosa fare da grandi perchè la maggiore età ha regalato insieme alla gioia di essere più indipendenti anche l’onere di essere più responsabili di se stessi.
Se ogni giorno siamo chiamati a compiere delle scelte è anche vero che in alcuni momenti della vita queste scelte si fanno più importanti e decisive per cui la ruminazione e spesso il tormento diventano compagni di un quotidiano dilemma su dove andare e come agire per non pentirsi successivamente della scelta. Scegliere se affrontare o meno uno spostamento radicale, se cambiare lavoro, se inserirsi in un altro settore, se lasciare una vecchia abitudine per nuove vie…
Ma è meglio seguire il proprio volere o meglio tenere conto di tutte le variabili razionali e dei consigli degli esperti qualunque sia la scelta che dobbiamo affrontare?
Bisognerebbe tener presente, sempre, che pur scegliendo, pur compiendo atti di deliberata direzionalità rimane sempre un margine di casualità e talvolta anche un pizzico di inconscio che, benchè noi abbiamo deciso con grande riflessione, lascia uno spiraglio aperto alla vera volontà, al più profondo desiderio che abbiamo e magari non abbiamo ascoltato.
Occorre poi ricordare che è vero che determinate scelte hanno influenzato e influenzano l’esito successivo della nostra vita in modo particolare e preciso ma è anche vero che qualsiasi scelta avessimo fatto la riflessione di oggi non avrebbe una virgola differente. Scegliere, piuttosto che far scegliere agli altri o al caso per sè, è uno dei maggiori privilegi di cui possiamo godere per pensare al passato come esperienza e guardare al futuro con consapevolezza.