“Mangio pochissimo, sono attento/a a pesare tutto ciò che cucino, ma non dimagrisco anzi continuo a prendere peso. Perché?” . È una delle domande più frequenti e oggi cercheremo di dare una risposta.
Sembra quasi paradossale ma non è una situazione così rara e anzi è una delle ragioni per cui per perdere peso non basta solamente mangiare poco, soprattutto quando i chili da perdere sono tanti.
Le diete ipocaloriche – cosiddette dimagranti – si basano sul concetto della bilancia energetica: ogni giorno introduciamo un certo numero di calorie con il cibo e spendiamo un certo numero di calorie per svolgere le comuni attività fisiche e per le nostre attività metaboliche (per respirare, far battere il cuore, ragionare, digerire…). Per mantenere il peso corporeo questo numero di calorie deve essere uguale: se introduciamo 2000 calorie col cibo e ne bruciamo 2000 per le nostre attività, il nostro peso corporeo non varia. Di conseguenza se vogliamo dimagrire basterà solamente introdurre meno calorie col cibo di quelle che spendiamo giornalmente? NO, evidentemente non basta!
La teoria della bilancia energetica è solo una semplificazione di ciò che effettivamente avviene nel nostro organismo. Il nostro corpo è infatti programmato per accumulare e conservare le sue riserve di energia, perciò quando decidiamo di dimagrire il corpo oppone una forte resistenza. Questo perché per la maggior parte della storia dell’uomo il cibo è stato scarso, i tempi di carestia molto lunghi e le dispense stracolme di cibo sono solo una novità portata dal secondo dopoguerra. Dopo millenni di ristrettezza alimentare, quindi, non deve affatto sorprendere che il nostro corpo sia bravo a difendersi dal problema della carenza di cibo ma non dal problema dell’eccesso. Perciò quando ci si mette a dieta il nostro fisico non sa che vogliamo dimagrire ma pensa che sia in corso una carestia, per tale ragione rallenta il suo metabolismo e riduce la spesa energetica.
Facciamo un esempio: abbiamo deciso di dimagrire e cominciamo a ridurre le cose da mangiare durante la giornata. Nella prima settimana noteremo un dimagrimento ma nelle settimane successive, continuando a mangiare poco, faremo sempre più fatica a perdere peso. Perché? Il nostro corpo comincia ad adattarsi a questa situazione di privazione e se prima bruciavamo una certa quantità di calorie per compiere le nostre attività quotidiane, ora il corpo, nel tentativo di conservare le sue riserve, ne spende meno. Dopo le prime settimane il risultato sarà un mantenimento del peso corporeo.
La cosa peggiora quando la dieta prosegue per lunghi periodi di tempo: addirittura l’organismo, preoccupato dalla lunga astinenza, inizia a mettere da parte energia di riserva sotto forma di grasso. Ed ecco perché una dieta ipocalorica inizialmente funziona ma alla lunga può addirittura fare ingrassare.
Cosa si può fare allora per ovviare alla smania del nostro corpo di “mettere i soldi da parte”? Lo si può “prendere in giro”!
Innanzitutto mangiare poco o addirittura digiunare, come abbiamo visto, non serve a nulla. Si deve mangiare tanto ma meglio, in modo da non far percepire al corpo la carenza di energia. Un primo passo consiste nel ridurre le calorie provenienti dai grassi (soprattutto quelli animali) e dagli zuccheri semplici (bevande, dolci e dolciumi vari) e introdurre le calorie da alimenti ad alto potere nutrizionale (ricche di vitamine, sali minerali, fibre). Mangiare una grande quantità di alimenti altamente nutrienti è sì il segreto per una salute ottimale ma anche per controllare definitivamente il peso corporeo. E non ci stancheremo mai di ripeterlo: oltre ad una sana alimentazione anche l’attività fisica, sempre presente in qualsiasi consulto nutrizionale, non può fare altro che aiutare a modellare il nostro corpo.
Dimagrire non è solamente una questione di quantità di cibo, ma anche e soprattutto di qualità del cibo, di costanza e di motivazione.
Bisogna attuare un grande cambiamento per avere un grande risultato!
Adriana Cilia – Biologo Nutrizionista
Gianfranco Pipitone – Biologo Nutrizionista