Al ballottaggio schiacciante vittoria del candidato Pd contro Massimo Grillo. Ma al solito la scelta del primo cittadino avviene con una bassa percentuale di elettori
Non vogliamo rovinare la festa del Pd che ha visto eleggere sindaco di Marsala il proprio segretario comunale, il cardiologo Alberto Di Girolamo. Ma se le elezioni a Marsala segnano il plebiscito per il vincitore che è stato sfidato dall’ex deputato Massimo Grillo, al voto è andato uno scarso numero di elettori. Non è una novità per i ballotttaggi. E’ successo anche altrove , è accaduto oggi a Marsala dove comunque il quasi 48 per cento degli elettori votanti è pure esso quasi un successo, se si pensa che in altri Comuni, pensiamo a Trapani dove manco si arrivò al 40 per cento, il secondo turno fa abbassare ancora di più il dato sui votanti rispetto al primo turno. La riforma elettorale che ha introdotto l’elezione diretta del sindaco e il turno di ballottaggio, nata pensando a migliorare e sollecitare l’esercizio del voto, pensiamo abbia fallito anche sotto questo profilo. Come ha fallito la stessa idea di sindaco direttamente eletto dal popolo, perchè tra aggiunte e riformine, nell’esercizio del mandato il sindaco non ha quelle mani libere che si pensava dovesse avere grazie all’elezione diretta, ma resta perennemente ingabbiato ieri dai partiti oggi da singoli consiglieri comunali, per la debaclè registrata dagli stessi partiti. E in fin dei conti ci siamo dati e vi offriamo la risposta sul perchè gli elettori continuano a disertare le urne rinunciando a quel diritto dovere costituzionalemte sancito.
La politica siffatta, una politica che si affida al pensiero e all’azione del singolo, la politica che consente di fare sottostare al ricatto i sindaci, resta non credibile agli occhi di tanti. Tornando a Marsala bisogna dire che conoscendo un poco Alberto Di Girolamo pensiamo che potrebbe essere un osso duro per chi pensa di poterlo ingabbiare. Lo vedremo all’opera già dai prossimi giorni quando dovrà ufficializzare la propria Giunta. Intanto il Pd pensando forse anche alla bruciante sconfitta in altgre città, come Venezia, festeggia alla grande. L’elezione di Di Girolamo ha visto ricomparire sulla scena politica quello che fino a ieri sembrava essere un “dimesso” segretario provinciale, veloce a commentare l’elezione di Di Girolamo con un stringato ma efficace, “la grande vittoria Marsala”. Il capogruppo Pd all’Ars Baldo Gucciardi ha fatto sentire anche la sua voce: “E’ stato fatto uno straordinario lavoro di squadra, con entusiasmo e competenza abbiamo sfidato avversari politici e, a volte, anche ‘fuoco amico’. Ma alla fine abbiamo raggiunto un risultato che premia la proposta di innovazione e la voglia di cambiamento. Dalla provincia di Trapani – aggiunge Gucciardi – arriva un segnale fortissimo di una politica autenticamente nuova, fatta di vera partecipazione democratica. Ad Alberto Di Girolamo vanno i miei più sinceri auguri di buon lavoro – conclude Gucciardi – con lui il Partito Democratico ha messo in campo un progetto ambizioso: adesso è il momento di lasciare alle spalle le tensioni della campagna elettorale e lavorare concretamente per il rilancio della città”. In fretta dunque il Pd ha archiviato l’esperienza legata alla sindacatura di Giulia Adamo, frantumatasi sulla sospensione da sindaco della Adamo dopo una condanna, annullata in secondo grado ma fuori tempo massimo perchè nel frattempo Giulia Adamo alla sospensione aveva preferito la strada delle dimissioni. La campagna elettorale marsalese non è stata priva di colpi di scena, come il voto disgiunto esercitato dai fedelissimi al senatore di Forza Italia Tonino D’Alì.
Il candidato azzurro doveva essere Enzo Domingo ma D’Alì ha cancellato la promessa candidatura dopo che un parente di Domingo è stato arrestato in una operazione antimafia. Domingo è diventato candidato scomodo agli occhi di un parlamentare che pure dovrebbe sentirsi scomodo (sulla scena politica) per il processo che lo vede ancora imputato di concorso esterno in associazione mafiosa (prescritto e assolto in primo grado). Di fatto senza un candidato sindaco, Forza Italia avrebbe riversato i suoi voti su Di Girolamo, non poteva essere altrimenti per il fatto che storicamente Massimo Grillo è un avversario di D’Alì. Come si comporterà Di Girolamo da sindaco nei confronti di chi gli ha consentito di ottenere voti all’interno del centrodestra? La risposta nei giorni a venire.