CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Nel pomeriggio di ieri, presso il cimitero di Castellammare del Golfo, un ristretto gruppo di volontari di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” del presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare del Golfo ha ricordato Gaspare Palmeri, il castellammarese ucciso nelle campagne di Corleone il 18 giugno del 1991, durante la seconda guerra di mafia. Gaspare, operaio della forestale, quel maledetto 18 giugno si trovava in macchina con alcuni amici e colleghi, di ritorno da una partita di calcio. Un gruppo armato affiancò l’auto e in pochi secondi una scarica di proiettili uccisero Palmeri, altri due uomini che ne ferirono un quarto. Il bersaglio di quell’agguato mortale era Domenico Parisi, cognato di Lorenzo Greco, vicino alla famiglia Rimi di Alcamo. Ma il commando armato non si fece scrupoli e uccise senza pietà tutti gli uomini che erano con lui: Gaspare Palmeri, di 61 anni, Stefano Siracusa di 32 e Domenico Parisi di 41, entrambi di Alcamo. Così, oltre a Parisi, a morire sotto i colpi del gruppo di fuoco dei corleonesi che si stavano spianando la strada verso il potere, anche il castellammarese Gaspare Palmeri; additato dopo l’omicidio come “vicino agli ambienti mafiosi”. In realtà Palmeri si trovava nel posto sbagliato con la persona sbagliata.
Solo nel 2003 la corte d’assise di Palermo ha stabilito l’innocenza di tre dei presenti, così, dopo anni di sofferenza e di isolamento per la famiglia Palmeri, è stata fatta luce sull’omicidio. Oggi i nomi di Palmeri e Siracusa sono entrati nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie stilato da Libera.
Oggi i figli Filippo e Giovanni sono volontari dell’associazione Libera e portano in giro per le scuole la storia del padre e la cultura della legalità.