Il ministro della difesa risponde all’interrogazione su esercitazione Nato a Birgi avanzata da Pamela Orrù

Pamela OrrùIl ministro della Difesa Roberta Pinotti ha risposto alla interrogazione presentata nei giorni scorsi dalla senatrice Pamela Orrù sulla esercitazione militare della Nato “Trident Juncture 2015” che si si terrà dal 21 ottobre al 6 novembre nella base del 37° Storno dell’Aeronautica militare di Trapani-Birgi. Nel suo atto ispettivo la parlamentare siciliana ha chiamato in causa i gravi danni subiti nel 2011 dall’aeroporto “Vincenzo Florio” durante il conflitto libico, chiedendo di sapere se il “Ministro abbia accertato che l’esercitazione non influirà sul traffico civile” dello scalo trapanese. Un’ipotesi esclusa dal Governo. “I decolli – ha fatto sapere il ministro della Difesa – avverranno in modo scaglionato, senza interferire in maniera significativa con il traffico aereo locale, peraltro, in una stagione dell’anno che registra bassa affluenza turistica. L’attività di volo si svolgerà, principalmente, nelle aree del mare Tirreno meridionale, limitando l’impegno dello spazio aereo attestato sull’aeroporto di Trapani ai soli decolli e atterraggi. Il recente impiego della base durante la crisi libica – e la conseguente intensità di attività aerea – non è lontanamente paragonabili all’impiego previsto per lo svolgimento dell’esercitazione, trattandosi di un utilizzo limitato nel tempo che, tra l’altro, riguarda solo il decollo e l’atterraggio”, ha assicurato il ministro Pinotti, che ha evidenziato come la decisione relativa alla scelta di Trapani-Birgi risalga esclusivamente “ad una pianificazione tecnica (Stato Maggiore della Difesa), operativa e logistica, della quale il Ministro della Difesa viene, ovviamente, informato, come da prassi”, ha spiegato la rappresentante del Governo Renzi.
Riguardo gli aspetti legati alla sicurezza ed ai rischi dell’esercitazione per il territorio e la popolazione trapanese, per cui la senatrice Orrù nella sua interrogazione ha chiesto precise rassicurazioni, il ministro Pinotti ha assicurato l’insussistenza “di qualunque rischio”, rimarcando come “tutte le attività addestrative ed esercitative pianificate, programmate e autorizzate” siano “regolate dalle direttive inerenti la sicurezza del volo, in ossequio delle norme vigenti in materia, il cui rispetto è garantito da un rigido controllo da parte degli organi preposti, allo scopo di salvaguardare la sicurezza del personale e della popolazione, oltre che la tutela ambientale del territorio”, si legge nella risposta all’atto ispettivo.

“La Nato, nell’ambito delle attività preparatorie di ogni esercitazione e, ovviamente, anche di quelle complesse a livello multinazionale, pone la massima attenzione – continua la nota – nel definire ogni aspetto relativo alla sicurezza delle operazioni e dei voli, in ottemperanza a quanto previsto da fonti normative di diritto internazionale e nazionale attualmente in essere.
Il ministro Pinotti ha infine tenuto ad evidenziare come nel periodo dell’esercitazione sia “prevista la presenza nei territori di Trapani e Marsala di circa 1000 militari italiani e di altri militari provenienti da diversi paesi della Nato, con positive ricadute per l’indotto economico dell’area”.

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