Spesso per lavoro o per piacere capita di mangiare fuori casa. La cosa mette spesso in allarme chi ha cominciato una dieta, scoraggia chi avrebbe l’intenzione di iniziarla o semplicemente avvilisce chi vorrebbe mangiare in maniera equilibrata ed è convinto che fuori casa ciò non sia possibile.
Il cibo è da sempre associato non soltanto al bisogno di nutrirsi, ma anche al piacere di stare insieme, all’incontro, alla scoperta di nuovi sapori. Dunque è giusto che la tavola sia in primo luogo un piacere e non un luogo di privazione. Nessuno mai potrà dirvi di rinunciare alla vostra vita sociale perché siete a dieta, alla lunga creerà solo frustrazione e rifiuto per il “buon cibo”. Con l’arrivo dell’estate inoltre le occasioni sociali per imbandire una bella cenetta con gli amici si fanno sempre più frequenti e le circostanze in cui si fa uno strappo alla dieta possono diventare addirittura quotidiane.
Mangiare fuori casa richiede maggiore attenzione se lo si fa ogni giorno: “pranzo in ufficio” o “ceno tutte le sere al ristorante”. Se invece le occasioni sono molto più sporadiche, allora non sarà quella cena fuori casa a creare un problema: ciò che deve fare la differenza è la regola, non l’eccezione. Perciò ci si deve preoccupare molto di più di quei pasti che si consumano dentro casa e non di quella sera al ristorante. Se invece le occasioni del pasto fuori casa rientrano più nella regola che nell’eccezione, ossia sono più frequenti, allora bisogna conoscere meglio ciò che si mangia. Se per esempio pranziamo in ufficio allora sarebbe bene imparare a leggere i menù dei posti in cui andiamo a mangiare e il consiglio generale è quello di evitare pasta e riso se non cucinati in maniera semplice, ma prediligere preparazioni elementari come il pesce a vapore o una fetta di carne alla griglia. Evitare le fritture o le varie salse, che non solo mettono a dura prova il girovita ma che alla lunga possono comportare problemi alla salute. O ancora portarsi il pranzo da casa preferendo verdure accompagnate da primi piatti semplici e comodi da trasportarsi.
Se si va al ristorante con amici il nostro consiglio è quello di non provare vergogna se si ordina qualcosa di diverso rispetto agli altri o magari se alla fine della cena non si prende il dessert, nessuno si offenderà e ciò che si deve apprezzare di più quando si sta insieme è piuttosto la compagnia. Grissini e pane quando la portata tarda ad arrivare sono una vera tentazione, ma se si resiste qualche minuto si evita di introdurre un quantitativo ingente di carboidrati. Attenzione al vino: inutile limitare pasta, patate o pane se poi si beve tanto. Limitiamoci a un bicchiere di vino o a una birra media.
Le occasioni di mangiare fuori sono talmente tante e varie che sarebbe inutile scendere nel dettaglio, ma l’idea di base è quella: se so cosa mangiare a casa per avere una corretta alimentazione, allora quegli stessi principi mi guideranno anche quando sono fuori casa. Basta imparare a scegliere piatti nutrienti e leggeri, prestando attenzione ai condimenti e alla quantità e alla qualità del cibo. Nutrirsi in maniera sana, che sia a casa o al ristorante, non richiede enormi sacrifici: non sono contemplati né digiuno né diete rigide che prevedono l’eliminazione totale di intere categorie di alimenti.
Se si ha un obiettivo, che sia esso quello di perdere peso o ancora più semplicemente quello di stare in salute, riflettere su quello che c’è nel piatto è sicuramente il primo passo importante da fare.
Adriana Cilia – Biologo Nutrizionista
Gianfranco Pipitone – Biologo Nutrizionista