Ormai tutto può accadere sulla vicenda della Tonnara di Scopello: il Tribunale di Trapani ha rimosso, per irregolarità amministrative e contabili, i dirigenti della Comunione della Tonnara di Scopello e nominato tre amministratori giudiziali. A presentare un esposto all’autorità giudiziaria sono stati i soci di minoranza della struttura.
“Con sentenza inappellabile, gli amministratori della Tonnara di Scopello sono stati condannati per irregolarità amministrative e contabili” si legge in un comunicato inoltrato dal Coordinamento Mare Libero di Scopello.
“Loro, che si ergevano a paladini della correttezza e dell’ambiente – si continua -, che tuonavano contro le associazioni e i cittadini che lottavano per il libero accesso al mare, loro sono gli stessi che per anni hanno utilizzato abusivamente la spiaggetta sotto la Torre Ferdinandea inagibile per pericolo di crolli dal 2001, e sono gli stessi che, a causa di una gestione allegra dei libri contabili , sono stati rimossi dalla loro funzione e sostituiti da tre amministratori giudiziari, mentre gli atti sono stati inviati alla Procura per ulteriori accertamenti.“
“Si conferma così quanto da noi detto da tempo: quello che effettivamente muoveva i proprietari era un interesse puramente speculativo che li portava a mettere a reddito non solo gli immobili di loro pertinenza (cosa assolutamente legittima e condivisibile), ma anche il mare, e i Faraglioni sui quali pretendevano di avere il copyright.“
La cosa grave è che in tutto ciò sono stati spalleggiati dalla Soprintendenza di Trapani e soprattutto da alcune associazioni ambientaliste come LegAmbiente,che attraverso il suo direttore regionale, Zanna, si è fatta portavoce delle posizioni della proprietà, allontanandosi completamente dalla posizione avuta fino a pochi anni fa e giungendo a dichiarare falsamente che, a pochi giorni dall’apertura dell’accesso libero, la Tonnara è diventata un orrendo bivacco.“
“Cosa hanno da dire le istituzioni sull’ operato della Soprintendenza?
E cos’hanno da dire gli iscritti e gli altri dirigenti di LegAmbiente sulla linea finora seguita e sulla posizione di un direttore che non ha mostrato alcuna autonomia rispetto alla proprietà??“
“Ci auspichiamo – si conclude – che l’inchiesta della Procura aiuti a fare chiarezza su questa vicenda e a restituire dignità alla battaglia di chi da anni difende il diritto all’ accesso libero al mare di Scopello.“