CASTELLAMMARE DEL GOLFO – «Rimango sereno in quanto ritengo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle leggi vigenti, con diligenza, lealtà, serietà e correttezza». Lo afferma il sindaco Nicolò Coppola in riferimento alle notizie stampa riguardanti una denuncia presentata in Procura da parte di un comproprietario del complesso monumentale della Tonnara per l’ordinanza di libero accesso al mare di Scopello.
Il sindaco Nicolò Coppola entrando nel merito della questione del libero accesso al mare di Scopello e sulla sospensione della relativa ordinanza fa presente che «il decreto del presidente del Tar è un atto temporaneo solo cautelare ancora da confermare o meno e sul quale è prematura qualsiasi discussione. Un provvedimento del tutto provvisorio emesso solo sulla base dell’urgenza prospettata dal signor Foderà e adottato senza avere il tempo di ascoltare il Comune. Il mantenimento dell’efficacia del provvedimento dipenderà dall’esito della camera di consiglio di conferma che si terrà il dieci settembre. Preciso che la proposta di convenzione non è stata affatto una imposizione del Comune, ma un tentativo di accordo bonario proposto dal Comune su richiesta della Soprintendenza e su iniziativa proprio del signor Foderà. Sottolineo che la Soprintendenza nella propria diffida ha espressamente escluso che la stessa riguardasse l’occupazione abusiva dell’area demaniale marittima, preoccupandosi, invece, del fatto che l’emissione dell’ordinanza potesse interrompere le lunghe trattative esistenti. L’ordinanza dichiara anche il permanere della volontà del Comune di continuare a dialogare pur di cercare una soluzione bonaria».
Il sindaco Nicolò Coppola conclude affermando che «la richiesta di temporanea sospensione dell’ordinanza formulata dal Prefetto è stata accolta proprio con quell’ordinanza che ha impugnato il signor Foderà; d’altra parte è stata proprio la proprietà della ex Tonnara a non accogliere tale richiesta, notificando proprio in quei giorni un primo ricorso al Tar. Proprio il prefetto, inoltre, ha dato atto della completa disponibilità del Comune ad un accordo bonario mediante anche una propria proposta, a differenza della proprietà che nulla di favorevole ha mai mostrato in tal senso».