Blitz della Capitaneria , 12 ditte sequestrate, sigilli a 4200 lettini e 2 mila ombrelloni
Accade che in una provincia come la nostra, quella di Trapani, dove il turismo dovrebbe essere il volano per una economia asfittica, si crede che l’illegalità possa risolvere ogni problema. Accade che in quella che viene considerata e non a torto tra le più belle spiagge d’Italia, siamo a San Vito Lo Capo, mare cristallino e sabbia bianchissima, si consuma da anni sotto gli occhi di tutti, amministrazione comunale compresa, un sistema di illegalità senza eguali. Ci sono voluti infatti tre anni di indagini e una lunga e complessa attività di osservazione, controllo e pedinamento per venirne a capo. In alcuni casi i militari della capitaneria per capire meglio cosa accadeva si sono finti turisti che arrivavano da fuori la Sicilia.
Ieri mattina i Militari della capitaneria di porto di Trapani, carabinieri e finanza hanno così posto sotto sequestro, circa 4200 lettini e 2100 ombrelloni. Una enormità di strutture quindi. L’Operazione antiabusivismo è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, e proprio a conferma dell’importanza dell’indagine e del risultato, in conferenza stampa è arrivato anche il Procuratore Capo Marcello Viola e il sostituto Sara Morri, presenti anche il comandante della capitaneria Guccione e altri rappresentanti della capitaneria di porto di Trapani.
Dalle indagini è stato accertato che le attrezzature balneari venivano collocate ogni mattina cioè quando la spiaggia “libera” era vuota, da addetti di ditte che operano nel settore del noleggio a San Vito Lo Capo, ditte che gestiscono quasi in regime di monopolio tutto il settore.
Praticamente cosa accadeva: in realtà erano muniti di autorizzazioni regionali o comunali a seconda la tipologia della concessione, per occupare spazi molto limitati, ma loro, su 950 metri di spiaggia libera ne occupavano oltre il 70% con buona pace di chi arrivando a San Vito Lo Capo richiamati proprio dal suo mare e dalle sue bellezze, voleva usufruire senza alcun pagamento della spiaggia “libera” e non voleva pagare nulla. Diciamo che erano diventati i padroni assoluto della spiaggia.
Si tratta di un sequestro preventivo, disposto dal Gip del Tribunale di Trapani. Dal sequestro sono state escluse la ditta Scarcella e le concessioni degli alberghi. Undici aziende appartengono al nucleo familiare Di Liberto detti «i baccalareddi». Un esponente della famiglia, che aveva ottenuto una concessione nella spiaggetta del “bue marino” a Makari, recentemente eletta la spiaggia più bella d’Italia, dagli internauti, fu colto in flagranza di reato mentre con un’escavatore frantumava le falesie per rendere più agevole l’accesso alla spiaggetta.