ALCAMO. Ieri ad Alcamo si è tenuto un bell’incontro sul tema dell’immigrazione, uno di quegli incontri dove la retorica è quasi a zero perchè a prendere la parola c’è soprattutto qualcuno che le cose le dice perchè le sa e le vive ogni giorno facendo del proprio lavoro una passione e viceversa.
Un momento che ha messo da parte soprattutto la politica nonostante due esponenti di due grandi partiti come Cecile Kyenge, ex ministro e oggi eurodeputata per il Pd, e Ignazio Corrao, l’alcamese che risiede a Bruxelles eletto nelle file del Movimento 5 stelle. La Kyenge lo scorso anno, per altro, è stata insignita della cittadinanza onoraria alcamese.
Complimenti reciproci tra i due eurodeputati e soprattutto collaborazione e riconoscenza dei meriti di ciascuno al di là del colore politico. Gli incontri che i due hanno già svolto e continuano a svolgere anche in altre parti d’Italia sono volti a informare a precisare dati e notizie di quanto accade realmente, tolta la mera propaganda e la mistificazione dei personaggi che dell’immigrazione hanno fatto un vessillo per contrarietà o per convenienza economica.
L’incontro “SoS Immigrazione” è stato aperto dalla parlamentare europea del PD Cecile Kyenge autrice del “rapporto di iniziativa strategico sulla situazione nel Mediterraneo e sulla necessità di un approccio globale dell’Ue alle migrazioni”, report di cui è relatore Shadow proprio l’eurodeputato Ignazio Corrao. Proprio l’ex ministro ha voluto citare dati e report a dimostrazione che ciò che viene considerato un fenomeno di vasta portata ha in realtà dimensioni piuttosto circoscritte rispetto ad altre parti del mondo, per non considerare quanta speculazione si faccia sull’aspetto dell’emergenza e del periodo di crisi che gli stati attraversano.
Di grande professionalità anche gli interventi di Vassallo Paleologo e Fiorello i due docenti che hanno affrontato le tematiche dei diritti fondamentali ma anche l’esigenza di parlare di soggiorno, permanenza e non solo e sempre di emergenza e crisi come si è soliti fare. Importanti anche le riflessioni su Frontex, che ha visto aumentare il suo budget e gli uffici preposti grazie all’interesse dell’Europa, salvo poi non intervenire al fine di evitare le stragi in mare.
Corrao, da padrone di casa, è intervenuto per ultimo volendo sottolineare il tanto citato aspetto economico: “Per il Ministero dell’Interno e per il Governo italiano – ha sottolineato Corrao – il fatto che si possa mantenere il livello occupazionale dei centri, è un grandissimo affare che fa girare tantissimi soldi a chi li gestisce. Dei 35 euro all’immigrato vanno appena 2/3 euro in pocket money. I soldi vanno piuttosto alle cooperative o alle associazioni temporanee di imprese che gestiscono i centri e quindi i posti di lavoro e gli appalti che quasi sempre vanno affidati in emergenza. Riuscire a mantenere tutte le strutture, fa girare una marea di soldi all’economia italiana. La stessa Lega Nord, che fa propaganda e slogan sul tema, potrebbe ricordare che i soldi li prende anche l’albergatore della Brianza che ospita i migranti. L’Italia spende circa un miliardo di euro l’anno di cui circa 100 milioni di fondi europei. Quindi se il nostro paese si distingue per queste ruberie, difficilmente avrà la capacità di fare la voce grossa a livello europeo”.