Volare via non si può, visto i ritardi troppo frequenti negli aeroporti, non si può girare all’interno visto il ventennale disinteresse dell’Anas e le responsabilità politiche a tutti i livelli, infine le difficoltà di Telecom a garantire la copertura della rete internet nelle zone turistiche. Ecco a voi l’Isola che non c’è, la Sicilia, tagliata fuori da tutto.
Cosa succede? Roma si prende i soldi destinati agli aeroporti, alle strade, alla banda ultralarga per le città siciliane. Insomma la Sicilia dimenticata è stritolata dai ritardi della Regione e da scelte, quantomeno discutibili, del Governo nazionale. I fondi Pac destinati agli enti locali non spesi a settembre 2014 se li è ripresi lo Stato, quindi niente fondi niente di niente. La Sicilia martoriata tra difensori dell’era “romantica” e assurdi personaggi che accusano: ma se non li spendete o non li sapete spendere. Se lo Stato in passato avesse attuato politiche serie e coloro che si sono susseguiti al governo della Regione non fossero stati dei passacarte dello Stato, oggi parleremo di una Regione diversa, quindi che lo Stato non prenda scuse e che il Governo regionale si smuova, i cittadini siciliani non possono essere ancora considerati e visti come cittadini di serie D.
Manca solo che tolgono la Sicilia dalla carta geografica.