Ricomincia la scuola. Per tanti bambini, ed i rispettivi genitori, comincia l’avventura dell’inizio della prima elementare, per altri continua il percorso elementare già intrapreso, altri ragazzi si cimentano con la scuola media, altri ancora cominciano o continuano il percorso della scuola superiore. Quale che sia il tipo di percorso scolastico intrapreso, è auspicabile, se non necessario, un particolare monitoraggio dei figli da parte dei genitori. L’inizio della prima elementare, come della prima media, come del primo anno di scuola superiore, mettono i ragazzi alla prova rispetto ad un ambiente nuovo, con nuovi insegnanti e nuovi compagni. Il nuovo percorso richiede al bambino o all’adolescente l’inizio dello sviluppo di nuove competenze di tipo cognitivo, come l’imparare a leggere o scrivere per i bambini o l’apprendimento di nuovi e più complessi metodi di studio piuttosto che di nuove materie per chi si cimenta nella scuola media o quella superiore. Questo cambiamento di stato, comporta una complessa e delicata ristrutturazione cognitiva nei ragazzi che merita un’accurata attenzione da parte degli adulti. Il bambino o l’adolescente, nell’affrontare questa novità assoluta della nuova scuola, è chiamato a rapportarsi con un pianeta sul quale non è mai stato, con tutte le possibili insicurezze, le eventuali difficoltà di apprendimento o i fallimenti, i confronti con i compagni. Un altro campo in cui il neo scolaro è chiamato a misurarsi è quello sociale: nuovi insegnanti, nuove modalità di socializzazione e convivenza rispetto al passato, necessità di fare gruppo con i nuovi compagni. Difficoltà e novità non di certo di poco conto per un giovane che si trova ad affrontare per la prima volta nella vita determinate prove. Anche se il primo anno di scuola elementare o media o superiore può essere più a rischio, pure gli altri anni richiedono attenzione da parte dei genitori. Infatti, i bambini e gli adolescenti crescono in fretta, vanno incontro a continui cambiamenti, così come cambiano le dinamiche dei gruppi dei ragazzi. Da un anno all’altro possono cambiare frequentazioni, modi di pensare o di agire. Così, se prima delle vacanze estive la compagna di banco poteva essere anche l’amica del cuore, al rientro dalle vacanze le cose possono essere del tutto diverse ed una figlia o un figlio possono ritrovarsi soli, con un profondo senso di frustrazione addosso. Possono essere tra i più disparati i cambiamenti nelle vite dei nostri figli e l’inizio dell’anno scolastico può fungere da cartina di tornasole rispetto al loro benessere o ad un eventuale malessere. La vicinanza, il dialogo, la complicità dei genitori sono doverosi.
Fabio Settipani
Psicologo – Psicoterapeuta