L’Assemblea Regionale da il parere negativo al referendum che abrogherebbe le leggi che permettono le trivellazioni, quindi anche in Sicilia. Aspettando le motivazioni che hanno spinto la maggioranza (PD) dell’Assemblea a questo voto, quantomeno strano, l’unica cosa certa è che la Sicilia risulta schiava dei Governi Nazionali, così come in passato anche ora. Questa votazione mette in evidenza la non autonomia politica e il poco rispetto per la propria terra; come si può pensare che un Paradiso ambientale e artistico qual’è la Sicilia possa vedere rovinato tutto ciò da trivellazioni. La Sicilia continua ad essere terra da sfruttare e distruggere, vittima della mentalità colonialista, perché questo è, si fa alla Sicilia lo stesso trattamento che è stato fatto all’Africa e al Medio Oriente, cioé sfruttamento delle risorse che interessavano i “potenti” e non rispetto dell’identità. I politici, che hanno votato il no al Referendum contro le trivellazioni, per permettere un “vile” sfruttamento della Sicilia, rischiano di essere percepiti come passa carte delle decisioni del Governo nazionale e nemici della Sicilia.
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