CALATAFIMI. Joker, Siria, Rocky, Brown, Asia, Stella, Bella, Shery, Jack, Luna (e i suoi cuccioli), Dea, Bolt e tanti altri sono i nomi dei cagnolini rimasti vittime dell’ignoranza e della cattiveria umana. Molti di loro sono randagi, ma ci sono anche quelli che una casa e dei padroncini li avevano. Ad ogni modo, erano tutti amati e voluti bene alla stessa maniera dai residenti del quartiere.
A lanciare l’allarme sono i tanti volontari che operano sul territorio di Calatafimi e che aiutano costantemente i nostri amici a quattro zampe a vivere in condizioni più dignitose.
La causa principale dei decessi è, sicuramente, da imputare ai tantissimi bocconcini avvelenati e altri veleni di vario genere che vengono seminati su tutto il territorio e ingeriti spontaneamente dai quadrupedi.
Nel periodo estivo, e nel mese di settembre, a rinvenire i diversi corpicini esanimi sono stati proprio i volontari che hanno anche sporto denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine e consegnato loro i bocconcini avvelenati rinvenuti per strada.
Inoltre, sempre loro, hanno presentato una richiesta formale al Comune di Calatafimi di effettuare urgenti bonifiche su tutto il territorio, specie quello della Circiara.
Il Sindaco di Calatafimi, Vito Sciortino, ad onor del vero, per arginare tale fenomeno aveva già fatto una comunicazione alla cittadinanza nella primavera del 2015 invitando tutti alla massima collaborazione. “Nessuno osi pensare – aveva scritto il Sindaco – che il fenomeno del randagismo si combatta con atti di crudeltà verso i cani o che basti esporre generiche lamentele verso la pubblica amministrazione”. Ma questo evidentemente non è bastato per arrestare tale fenomeno.
Dopo diversi mesi dall’intervento del primo cittadino tali fenomeni in alcuni periodi sono addirittura aumentati. Queste sono le motivazioni che hanno spinto gli amanti degli animali (ma basterebbe dire semplicemente chiunque abbia un minimo di umanità) ad accendere i riflettori sulla questione.
E’ vero che queste notizie spesso passano nell’indifferenza generale, ma c’è chi dall’altra parte non riesce proprio a voltarsi, e di fronte a tali crudeltà continua a fare delle battaglie per restituire dignità agli amici quadrupedi e, principalmente, alla razza umana. Rispettare gli animali rappresenta oggi una vera battaglia sociale a cui nessuno si può sottrarre nel dare il proprio contributo.