Sequestrata un’area recintata in contrada San Francesco. “Scoperta sconcertante” dice il consigliere comunale Michele Rallo
Prosegue incessante l’operazione di controllo del territorio sull’isola di Favignana finalizzata alla tutela ambientale. Nelle scorse settimane, ma la notizia si è appresa solo ora, per un intervento del consigliere comunale Michele Rallo, è stata sequestrata dalla sezione di pg della Forestale un’area di circa 2 mila metri quadrati in contrada San Francesco, appena fuori dal centro abitato dell’isola.
All’interno i forestali hanno trovato oltre che a sfabbricidi anche amianto. “Purtroppo – dice il consigliere Rallo – siamo in un mondo dove si pensa che le risorse naturali siano inesauribili, dove ognuno di noi pensa egoisticamente a se stesso e non alle future generazioni, dove ognuno di noi pensa al proprio, non pensando all’altro…”. Il giudizio fortemente critico nasce dal fatto che l’area usata come discarica abusiva non era una di quelle aree liberamente accessibili, ma recintata e con tanto di cancello. Si può dire, “una discarica abusiva …controllata”.
Cioè ad ogni scarico di materiali, il trasportatore di turno trovava qualcuno ad aprirgli il cancello. Una persona è stata denunciata alla Procura di Trapani. “Mi appare sconcertante – prosegue Rallo – che il territorio di Favignana, terra di bellezza assoluta, alle volte venga utilizzato come discarica a cielo aperto. Prova sono le tante operazioni della forestale e di altre forze dell’ordine. Merito della scrupolosità dei controlli va oggi agli agenti della polizia giudiziaria della forestale, loro hanno dimostrato quanto da tempo alcuni di noi, amanti delle Egadi e volontariamente impegnati nella tutela dell’ambiente, andiamo sostenendo e cioè che vi sono soggetti privi di scrupolo che con consuetudine operando disfacendosi di eternit o altri sfabriccidi in zone dove si pensa che l’occhio non cade…ma questo, dobbiamo dire, accade dappertutto e.non solo nelle Egadi.
Così come dobbiamo amaramente registrare il silenzio di gran parte della società civile e delle istituzioni. Penso che la pubblica amministrazione dovrebbe pensare al più presto di quali atti concreti porre in essere per evitare simili sfaceli ambientali”. Michele Rallo inoltre segnala una situazione che se accertata potrebbe indurre la magistratura ad alzare il tiro: “Samo ormai abituati a facilitatori sociali, figure che permettono scorciatoie anche per buttare un televisore, nonostante va riconosciuto esiste un servizio pubblico efficiente destinato alla raccolta di questi e altri materiali e rifiuti speciali, è triste assistere come in un paese di così tanta bellezza, osannato dai media, ci si perda in un bicchiere d’acqua, basterebbe dire no a chi intende violare le regole della tutela ambientale anche per disfarsi di quello che possa apparire il più insignificante dei rifiuti, anche se in questo caso la discarica scoperta non raccoglieva certo elettrodomestici ma anche il pericoloso amianto. Serve – conclude Rallo – che un po’ tutti partendo dalle Egadi riscopriamo una “passione civile” prendendoci giusta cura della propria casa”.