Calunnia e diffamazione

L’ex Vescovo di Trapani mons. Francesco Miccichè iscritto nel registro degli indagati per questi reati, parte offesa l’ex direttore amministrativo della Curia, don Ninni Treppiedi

vescovo miccichèL’iscrizione nel registro degli indagati per i reati di diffamazione e calunnia era nell’aria. I relativi avvisi di garanzia però sono stati notificati solo giorni addietro all’ex vescovo di Trapani mons. Francesco Miccichè. I provvedimenti sono firmati dal procuratore della Repubblica Marcello Viola e dal sostituto procuratore Paolo Di Sciuva. Lo scandalo della Curia trapanese che dal 2011 scuote l’ambiente ecclesiale trapanese poco a poco ha preso la direzione corretta come emersa dalle indagini minuziose e certosine condotte dalla magistratura trapanese. Le denunce di mons. Miccichè si sono rivelate essere tanto bugiarde da provocare un boomerang che ha colpito l’ex capo della Curia di Trapani, rimosso nel maggio 2012 da Papa Benedetto XVI. Diffamazione e calunnia che l’ex Vescovo di Trapani avrebbe commesso a danno dell’ex direttore amministrativo della Curia trapanese, don Ninni Treppiedi. I magistrati hanno ipotizzato il reato di calunnia aggravata, dalla data del 4 novembre 2011 ad oggi, per il vasto eco mediatico che sarebbe stato indotto da mons. Miccichè al solo fine di screditare don Treppiedi. Il sacerdote era stato al centro del “caso Curia”, ma negli ultimi mesi sono cadute alcune accuse a suo tempo formalizzate nei suoi confronti, ultima quella del riciclaggio. A luglio con il dissequestro dell’ex canonica di Alcamo erano già emersi elementi che facevano ipotizzare le nuove accuse per diffamazione e calunnia nei confronti di mons. Miccichè. Al sequestro dell’ex canonica di Alcamo infatti la Procura era pervenuta per le dichiarazioni rese dal vescovo Miccichè, che sostenne di avere subito una serie di raggiri da parte di don Treppiedi e di avere subito la falsificazione della propria firma su diversi atti. Nel provvedimento di dissequestro i magistrati sottolinearono invece come “le dichiarazioni del Miccichè si sono rilevate di scarsa attendibilità”, anzi mons. Miccichè avrebbe avuto perfetta conoscenza di quegli atti come i magistrati appurarono prendendo conoscenza di un provvedimento della Santa Sede emesso ancora prima della presentazione delle denuncie. Poi è arrivata l’archiviazione sempre a favore di don Treppiedi dell’accusa di riciclaggio, anche in questo caso c’era stata la denuncia di mons. Miccichè.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteIncidente con il motorino a Castellammare del Golfo, in fin di vita un giovane
Articolo successivoSettecento migranti arrivati a Trapani
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.