Porto di Trapani e porto di Palermo insieme, un evento che inciderebbe sul futuro della città di Trapani. Tale possibilità è attualmente in discussione, a Roma, mediante una proposta di decreto legislativo, in attuazione del piano nazionale della logistica, che prevede l’accorpamento del porto di Trapani sotto l’egida dell’autorità portuale di Palermo.
Tutto questo dovrebbe essere motivo di attente analisi e riflessioni su cosa significa per il territorio, ma si registra un “silenzio” diffuso intorno a questa vicenda.
A portare un dibattito su questo ci ha pensato il Movimento trapani cambia, che in un comunicato esprime il proprio rammarico per questo silenzio sulla vicenda e perciò decide di rompere questo assordante silenzio rivolgendosi ai rappresentanti politici nazionali della città: il sen. Maurizio Santangelo, il sen. Antonio D’ali, il sen. Pamela Orrù esponente del partito di governo. Ma anche ai rappresentanti regionali : l’on. Girolamo Fazio, l’on. Nino Oddo, l’on. Ruggìrello, l’on. Baldo Gucciardi e l’on.Turano.
E a questi sottopongono alcune domande:
1)È vero che Trapani, che non è più sede di autorità portuale da oltre 5 anni, si trova ricompresa nella bozza di decreto, nonostante il fatto che il piano nazionale della logistica prevede l’accorpamento di autorità portuali “esistenti”, a differenza, ad esempio, di Porto Empedocle, altro porto siciliano di interesse nazionale privo di autorità portuale, che però non viene appunto citato nel testo dello stesso decreto?
2) Dato che un eventuale accorpamento con Palermo non pare giustificato da motivi di economia, di bilancio né da motivi legati alla logistica dei trasporti portuali, quali sono i reali motivi politici che spingono a questo accorpamento?
3) È stato correttamente valutato che, in caso di accorpamento, il porto e la città di Trapani, sarebbero subordinati agli interessi del porto e della città di Palermo che difficilmente lascerebbero spazio ad una crescita del nostro territorio?
4) L’ipotesi, prospettata dal presidente dell’autorità portuale di Palermo, di inglobare il porto di Trapani nella sfera amministrativa dell’autorità di Palermo, facendolo diventare approdo “strategico” può considerarsi per Trapani favorevole, ricordandoci che ogni iniziativa dovrà subordinarsi alla crescita, alle decisioni ed alle volontà di Palermo?
Si conclude il comunicato con un forte rammarico: “lo diciamo senza mezzi termini, ma a noi pare che con questo provvedimento si stia svendendo a Palermo uno degli strumenti più preziosi per lo sviluppo del ns. territorio: il porto. E questo dopo aver messo l’ipoteca anche sull’aeroporto. I cittadini di questo territorio hanno il diritto di pretendere delle risposte. E le attendiamo con ansia”.