Una lottizzazione per 30 nuovi appartamenti mette in fibrillazione l’isola dove al solito c’è chi calpesta la tutela dell’ambiente. Rallo: “ Siamo dinanzi all’ennesima speculazione, dico di no preferisco la bellezza”
Una serie di indagini e accertamenti giudiziari in corso da qualche tempo sull’isola di Favignana da investigatori, della sezione di pg della Forestale, mandati apposta dalla Procura stanno evidenziando una forte carenza di controlli nella tutela dell’ambiente: abusivismi edilizi, discariche, lavori sulle coste condotti senza autorizzazioni. Pensiamo che ce ne siano di motivi perché l’amministrazione comunale del sindaco Pagoto alzi il livello dei controlli. Se si vuole davvero difendere l’isola con i fatti, e non solo con trionfanti comunicati diffusi alla stampa, spesso ben servizievole. L’ultimo affare imprenditoriale in corso racconta di una lottizzazione in corso d’opera nella zona del cosidetto “Calvario”: a poca distanza dal già affollato centro storico è prevista la costruzione di 30 nuovi appartamenti. La relativa delibera qualche mese addietro era già approdata in Consiglio comunale, non era uscita approvata ma semmai condizionata all’acquisizione di un parere legale. Intanto però si è scoperto che una norma di legge, finanziaria 2014, consente alla delibera di superare l’esame dell’aula consiliare, essendo sufficiente il solo pronunciamento della Giunta. Se la “patata bollente” era già nelle mani del primo cittadino delle Egadi, per l’emendamento consiliare apposto alla proposta di delibera, adesso lo è ancora di più perché la responsabilità è per intero tutta sua e dell’esecutivo comunale. Cosa accadrà? Non lo sappiamo, costa sta accadendo o potrebbe accadere lo racconta invece il consigliere comunale Michele Rallo, uno che della tutela ambientale ha fatto da tempo proprio motivo di impegno sociale, ancora prima di entrare in Consiglio comunale. Rallo ha scritto una nota che nella sua interezza pubblichiamo in calce a questo articolo. Ci piace sottolinearne alcuni passaggi. E lo facciamo anche sottolineando alcuni aspetti inquietanti. Comprendiamo quali possono essere gli interessi degli imprenditori, certamente legittimi, e quindi in nome di questo interesse magari “stare col fiato sul collo” di chi deve decidere, ma ci chiediamo se le “pressioni” – come denunciate da Rallo – possono essere ritenuti comportamenti legittimi: “In questi giorni, anzi da diversi mesi – scrive Rallo – vivo la pressione di un piano di lottizzazione che a breve dovrà essere discusso, e quindi approvato o bocciato dal consiglio o dalla giunta municipale. Quando si tratta di questioni molto importanti e dove ci sono parecchi milioni di euro in ballo, in politica tutto diventa più liquido e non si sa chi deve fare cosa”. Spesso “pressioni” fanno rima con “speculazioni” e a sentire Michele Rallo di questo si tratta: “E’ l’ennesima sulla già piccina isola di Favignana, non riesco a sopportare e tollerare le pressioni che si sta facendo su questa faccenda, che i consiglieri comunali e o chi per loro riceve per far si che questa ennesima speculazione vi si dia inizio. Caso strano vuole che questa richiesta di lottizzazione venga a depositarsi a pochi giorni dell’iter finale che vede finalmente il Piano Regolatore Generale arrivare a traguardo. Forse sarà perchè il PRG non prevede in quell’area delle lottizzazioni? Questo non lo possiamo sapere, ma la sensazione è questa, altrimenti che motivo ci sarebbe di forzare la mano, di cotanta premura di portare questo punto all’ordine del giorno”. Per Rallo non funziona nemmeno l’equazione, “nuove costruzioni, nuovo lavoro per gli isolani”. E non funziona nemmeno l’equazione “progresso e buon vivere”:”Il progresso può essere anche di una malattia, di un cancro. E questo per me è il progresso del cancro cemento, del consumo del suolo e della bellezza di questa isola”. Michele Rallo parla direttamente al sindaco Pagoto: “In campagna elettorale avevamo detto mai più speculazioni o lottizzazioni, un piano casa per le giovani coppie residenti, edilizia popolare.Ma ovviamente sono cose difficili da attuare…viviamo a Favignana, dove dietro ogni angolo ci sono pronti lupi che utilizzano il territorio, la terra come merce. Una volta i nostri antenati la terra era una risorsa, fonte di vita, essa stessa viva”. Nuove case mentre sull’isola compaiono sempre più numerosi avvisi di vendita. Come dire, forse non c’è bisogno di nuove villette: “Riscontriamo nel centro storico decine di cartelli vendesi, l’isola piano piano si spopola dei propri residenti, del proprio bagaglio culturale, ma noi continuiamo a voler costruire a tutti costi, facendo crescere la periferia senza soluzione di continuità”. Infine la richiesta finale di Michele Rallo: “Io sono parte di una rappresentanza di cittadini, quindi chiedo che vengano prima attuati gli strumenti urbanistici adeguati ad una comunità civile che vuol crescere in maniera sostenibile e abbiano un prospettiva sociale, non solo privatistica, di rendita immobiliare, di ricchezza dei privati. Questa ulteriore lottizzazione è un’assalto ai beni comuni, se verrà approvata aprirà le porte a tante altre speculazioni lottizzazioni”. E ancora, “facciamo come in Francia”. Cioè? “Porto qui l’esempio della Francia, un paese latino come il nostro che ha creato una direttiva ove si è deciso di rendere patrimonio il paesaggio, quello agricolo e naturale, mantenendo un appeal turistico importante. Io dico no a questa lottizzazione, dico di si alla bellezza”. La parola adesso passa al sindaco Pagoto.
L’intera nota di Michele Rallo.
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi
palazzi sorti all’improvviso con tutto il loro squallore, da
operazioni speculative ci si abitua con pronta facilità, si mettono le
tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si
dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa per il solo
fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per
questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perchè in
uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma
rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”
Questa è una frase celebre di Peppino Impastato, ripresa anche nel
film de “I Cento Passi”, frase famosa e più volte celebrata.
Le Egadi le amiamo tutti vero, tutti conosciamo le sue bellezze
celebrate fin oltre i suoi confini creati dal mare. Ma allora perchè
oggi più che mai vedo questa frase, questa affermazione attuale.
Sono Michele Rallo, consigliere comunale di questo arcipelago. Vivo a
Favignana anche se lavoro a Trapani. In questi giorni, anzi da diversi
mesi vivo la pressione di un piano di lottizzazione che a breve dovrà
essere discusso, e quindi approvato o bocciato dal consiglio o la
giunta municipale. Quando si tratta di questioni molto importanti e
dove ci sono parecchi milioni di euro in ballo, in politica tutto
diventa più liquido e non si sa chi deve fare cosa.
Ma a prescindere di chi deve dare il via o definitivamente bocciare
questa SPECULAZIONE immobiliare, l’ennesima sulla già piccina isola di
Favignana, non riesco a sopportare e tollerare le pressioni che si sta
facendo su questa faccenda, che i consiglieri comunali e o chi per
loro riceve per far si che questa ennesima speculazione vi si dia
inizio. Caso strano vuole che questa richiesta di lottizzazione venga
a depositarsi a pochi giorni dell’iter finale che vede finalmente il
Piano Regolatore Generale arrivare a traguardo. Forse sarà perchè il
PRG non prevede in quell’area delle lottizzazioni? Questo non lo
possiamo sapere, ma la sensazione è questa, altrimenti che motivo ci
sarebbe di forzare la mano, di cotanta premura di portare questo punto
all’ordine del giorno.
E chi sono queste persone, costruttori rispettabilissimi, grandi
professionisti che hanno da sempre cementificato il nostro territorio,
costruendo case, palazzi, residence e lottizzando aree che una volta
erano spazi verdi, terreni coltivati. Però loro danno da lavorare!
Vero, ma a chi? Forse a ditte che provengono da Trapani? O qualche
briciola resta anche ai favignanesi?
Pure i palazzoni questi signori ci hanno costruito nel passato, li
hanno regalati ai posteri, come i borboni hanno regalato la sagoma del
castello di s. Caterina. Quando le soprintendenze erano con gli occhi
bendati e oggi tutti ci abbiamo fatto l’abitudine, rassegnati a vedere
questi obbrobri di cemento, gabbie per grilli, piene di miracolosi
ripetitori per cellulari.
Ma allora forse, mi viene da pensare che le nuove ville saranno fatte
per i favignanesi, trasferendosi dal palazzone alle nuove abitazioni
più belle, e abbattendo il grattacelo dopo che rimarrà vuoto. No, non
credo sia così, i favignanesi rimarranno nella gabbia per grilli con
in testa tante belle antenne, e le nuove ville saranno vendute a tanti
signori dell’alta borghesia che viene da Palermo, Roma, Milano; quelli
si che hanno tanti piccioli, quelli si che se lo meritano.
È vero, questo è il progresso, me lo ero dimenticato. Ma è anche vero
che il progresso può essere anche di una malattia, di un cancro. E
questo per me è il progresso del cancro cemento, del consumo del suolo
e della bellezza di questa isola.
In campagna elettorale avevamo detto mai più speculazioni o
lottizzazioni, un piano casa per le giovani coppie residenti, edilizia
popolare.
Ma ovviamente sono cose difficili da attuare.
Oggi più che mai ritengo che quella frase scritta da Peppino Impastato
negli anni settanta a Cinisi, oggi sia aderente alla contemporaneità
che viviamo a Favignana, dove dietro ogni angolo ci sono pronti lupi
che utilizzano il territorio, la terra come merce. Una volta i nostri
antenati la terra era una risorsa, fonte di vita, essa stessa viva.
Una villetta bella per quanto possa essere è fredda è una cosa morta.
Riscontriamo nel centro storico decine di cartelli vendesi, l’isola
piano piano si spopola dei propri residenti, del proprio bagaglio
culturale, ma noi continuiamo a voler costruire a tutti costi, facendo
crescere la periferia senza soluzione di continuità.
Io sono parte di una rappresentanza di cittadini, quindi chiedo che
vengano prima attuati gli strumenti urbanistici adeguati ad una
comunità civile che vuol crescere in maniera sostenibile e e abbiano
un prospettiva sociale, non solo privatistica, di rendita immobiliare,
di ricchezza dei privati.
Questa ulteriore lottizzazione è un’assalto ai beni comuni, se verrà
approvata aprirà le porte a tante altre speculazioni lottizzazioni.
Porto qui l’esempio della Francia, un paese latino come il nostro che
ha creato una direttiva ove si è deciso di rendere patrimonio il paesaggio,
quello agricolo e naturale, mantenendo un appeal turistico importante.
Io dico no a questa lottizzazione, dico di si alla bellezza.