Prelevati dal Comune di Pisa una serie di atti di concessione edilizia rilasciati all’imprenditore trapanese sotto inchiesta per autoriciclaggio.
I pm della Dda di Firenze continuano l’indagine. Come era scontato la pronuncia del Tribunale del Riesame che ha revocato l’ordine di sequestro di alcuni fascicoli inerenti sostanzialmente i rapporti tra il gruppo dell’imprenditore Andrea Bulgarella e i vertici di Unicredit, non ha fermato l’inchiesta. Peraltro i pm fiorentini hanno anche presentato ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame secondo la quale non vi sono rapporti tra Bulgarella e il gotha di Cosa nostra, considerato che i magistrati hanno contestato al Bulgarella l’aggravante di avere favorito con la propria condotta la mafia. I pm hanno sottolineato in maniera forte la loro convinzione e cioè che l’investimento che Bulgarella ha condotto in Toscana, a Pisa in particolare, sarebbe stato fatto con soldi delle casseforti mafiose. Ultimo atto in ordine di tempo dell’inchiesta è il sequestro di documentazione presso la segreteria generale del Comune di Pisa. I carabinieri del Ros su ordine della Dda di Firenze si sono recati a Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, per acquisire tutta la documentazione inerente le concessioni, le autorizzazioni e gli appalti a cui, nel corso degli ultimi anni, avrebbe partecipato appunto il gruppo Bulgarella.