Gli uomini del Commissariato di P.S. di Alcamo, impegnati nell’incessante opera di prevenzione e lotta al crimine, hanno portato a termine altre importanti operazioni.
La prima operazione ha portato a far scattare le manette per Di Giorgi Carlo, 51, sorvegliato speciale di pubblica di sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di Alcamo.
Pregiudicato per mafia, detenzione di arma clandestina e spaccio di stupefacenti, dopo aver scontato una lunga pena detentiva, lo scorso anno era rientrato nella cittadina alcamese, dove era stato sottoposto alla gravosa misura di prevenzione della sorveglianza.
Noncurante dei provvedimenti a cui era sottoposto, l’uomo si era messo alla guida della sua autovettura sprovvisto della patente di guida, revocatagli ben 19 anni fa per carenza di requisiti morali.
Monitorato dalla pattuglia in servizio di controllo del territorio, nel primo pomeriggio di ieri è stato tempestivamente bloccato in pieno centro cittadino.
Nell’ambito di perquisizione estesa al veicolo – risultato peraltro privo di revisione – gli agenti hanno ritrovato, occultato tra lo sportello e il sedile lato guida, un piede di porco idoneo all’offesa alla persona.
Un oggetto atto ad offendere il cui possesso dimostra la pericolosità del pregiudicato e pone dei dubbi sull’effettiva recisione, da parte di quest’ultimo, di legami con contesti delinquenziali.
Condotto negli uffici del Commissariato, il Di Giorgi è stato tratto in arresto in flagranza di reato per violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale e deferito in stato di libertà per porto di oggetti atti ad offendere.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nell’udienza di convalida e del contestuale rito direttissimo è stato tradotto presso l’abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari. Misura, quest’ultima, confermata in sede di convalida dell’arresto.
Infine nelle scorse settimane sono stati tratti in arresto dalla Polizia altri due sorvegliati speciali, le cui recenti “gesta”delittuose sono ben note alla cittadinanza alcamese.
Si tratta di Pocorobba Gioacchino, 43 e Stabile Franco, 41.
Il primo è un noto pregiudicato alcamese, arrestato dagli uomini della Sezione investigativa del Commissariato nel gennaio del 2014 per spaccio di sostanze stupefacenti.
In quella circostanza il Pocorobba, che gestiva un centro di smistamento di cocaina con numerosi clienti tra Alcamo, Trapani, Castellammare del Golfo e la provincia di Palermo, fu infatti raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere numerosi.
Nella minuziosa attività investigativa che portò all’arresto del pregiudicato, furono infatti documentati episodi di cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, consumati nel periodo temporale tra il novembre 2012 ed il mese di marzo 2013.
Scarcerato, il Pocorobba era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
Divenuta irrevocabile la sentenza di condanna , il Pocorobba è stato tratto in arresto su ordine di esecuzione della Procura di Trapani e condotto presso il carcere di San Giuliano, dove dovrà scontare la pena di due anni e nove mesi di reclusione.
Sono inoltre scattate le manette per Stabile Franco, anch’egli sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo, dovendo scontare 8 mesi di reclusione per furto in abitazione perpetrato in Castellammare del Golfo 2 anni fa, unitamente a Bittordo Antonino, arrestato anche lui dalla Polizia per il medesimo reato.
Pregiudicato per vari reati, nel 2010 lo Stabile era balzato agli onori delle cronache per una estorsione perpetrata, in concorso con Damiano D’Alcamo, ai danni di un imprenditore alcamese.
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Alcamo lo avevano arrestato in flagranza dopo un rocambolesco inseguimento durato oltre 8 km.