FAVIGNANA. Nelle sale dell’ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica si terrà venerdì 20 e sabato 21 un convegno di studi dedicato alla “Battaglia delle Egadi” cui seguirà l’inaugurazione del nuovo allestimento espositivo museale, che prevede anche una sala immersiva. Il progetto, finanziato nell’ambito del P.O. FESR 2007/2013, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare e il Comune di Favignana- Isole Egadi, è della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Trapani. Il professor Sebastiano Tusa , sovrintendente del mare, è responsabile scientifico dell’allestimento museale e del convegno.
Nel corso del convegno saranno illustrate le caratteristiche delle navi da guerra, le tecniche di combattimento in mare, gli elementi metallografici e strutturali dei rostri ritrovati nei fondali delle Egadi, alla presenza di studiosi ed esperti di fama internazionali. L’inaugurazione dell’esposizione permanente dei reperti archeologici tra cui rostri, elmi, anfore e vasellame, risalenti alla battaglia delle Egadi, porterà il pubblico ad immergersi nel clima di quel 10 marzo del 241 a.C. per riviverne antefatti e conseguenze.
L’esposizione del museo è stata realizzata da un’ azienda leader nella realizzazione di allestimenti multimediali e immersivi la ETT S.p.A, e consta di due ambienti: una sala espositiva di approfondimento scientifico, dove saranno esposti gli oggetti accompagnati da filmati che ne spiegano storia, caratteristiche, funzioni e tecniche produttive; e un ambiente immersivo, la sala cinema 3D dove sarà possibile vedere grandi proiezioni a parete che consentiranno di rivivere le emozioni della battaglia attraverso una sceneggiatura multimediale, che vedrà i protagonisti avvicendarsi in una serrata narrazione della dinamica degli eventi: ampie citazioni di autori classici e moderni avvicineranno il visitatore alle tematiche del conflitto e del periodo attraverso la testimonianza degli osservatori e commentatori antichi e moderni. La descrizione del percorso sarà fruibile in lingua italiana e inglese.
All’interno dell’ex Stabilimento Florio che fu il più grande opificio del Mediterraneo, con i suoi 32 mila metri quadrati, per la lavorazione e conservazione del tonno, oggi divenuto polo culturale dove si susseguono convegni e mostre di grande rilievo sono conservati reperti ritrovati grazie alle ricerche archeologiche subacquee effettuate con moderne tecnologie ed iniziate più di dieci anni fa e sicuramente atribuibili all’impegno e alle felici intuizioni dell’archeologo Sebastiano Tusa. Le acque al largo di Capo Grosso a Levanzo, in cui si combatté la più grande battaglia in mare per numero di partecipanti, hanno fatto tornare alla luce : undici rostri di antiche navi da guerra, otto elmi bronzei, alcune anfore e reperti di uso comune e fu partendo da una geniale intuizione di Sebastiano Tusa, derivata dal ritrovamento di centinaia di ceppi d’ancora proprio a ridosso di Capo Grosso, cheprese il via una prima individuazione del luogo dove poteva essersi svolta la battaglia. Le ricerche in mare presero il via solo nel 2005 dall’incontro tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la RPM Nautical Foundation, una fondazione statunitense che ha messo a disposizione la nave Hercules, attrezzata con modernissime strumentazioni per la ricerca subacquea.Si riuscì così a localizzare il luogo dello scontro grazie al rinvenimento di rostri, elmi ed altri reperti di quella battaglia. Sono stati oltre cinquemila i punti di raccolta per un totale di 210 chilometri di mare scandagliato palmo a palmo e mappato. Per info sul programma ed iscriversi: www.promopa.it alla sezione “In agenda”.