TRAPANI.Il consigliere comunale dott.F.Salone esprime, attraverso un comunicato stampa, tutte le sue perplessità sulla nuova giunta Damiano, che definisce già vecchia ed all’insegna del poltronismo, poiché ripropone una politica vecchia in cui, rispetto al progetto e l’interesse generale prevale appunto il poltronismo, l’attaccamento cioè alla poltrona e non al bene comune.
Se, nei confronti di F.Briale il Dott. Salone trova una certa coerenza di aspirazioni mai nascoste: quelle di un posto, quale che sia, anche all’ombra di questo sindaco che definisce il peggiore che la città abbia mai avuto, non riesce invece a nascondere il suo stupore nella decisione di accettare il ruolo assessoriale di Michele Cavarretta e di Piero Spina.
Cavarretta è stato assessore provinciale allo sport, per la provincia di Trapani, e in quel ruolo non ha fatto faville riuscendo a far spegnere le luci dello stadio di Trapani a causa di un suo mancato intervento, ma Salone gli augura buon lavoro ricordandogli che può sempre dimettersi tornando a fare il consigliere, magari d’opposizione così come era stato eletto.
Spina è stato fondatore e segretario del movimento CIVES, dopo la mini diaspora socialista che lo ha visto allontanarsi dal deputato regionale Nino Oddo. Parlano per lui i comunicati estremamente critici nei confronti della amministrazione Damiano, di censura e di reprimenda, nell’alveo di quella critica espressa da altre associazioni della società civile trapanese. L’associazionismo di CIVES, a dispetto del nome e del posizionamento di tipo spontaneistico tipico delle associazioni, aveva invece una ben precisa matrice politica e forse proprio l’obiettivo che abbiamo oggi davanti gli occhi. Inutile quindi chiedersi cosa possa aver fatto cambiare idea a CIVES e a Spina se non la poltrona di assessore: quella di assessore alle finanze, assessore di un bilancio di previsione che al 14 novembre ancora non c’è, e per un mandato che non andrà oltre i 18 mesi. Salone prosegue dicendo che avrebbe sperato da parte Spina e Cavarretta in una voglia ed una spinta di cambiamento per la città, che invece non intravede per nulla, li vede invece ripercorrere quel tracciato politico di cui oggi è la massima espressione il poltronista per eccellenza della politica trapanese: Peppe Bianco.
E conclude affermando che “molti all’indomani della dichiarazione del sindaco Damiano, rilasciata a margine della seduta sulla mozione di sfiducia, che parlava di “patto con il diavolo” pensavano alla politica, ai partiti e all’onorevole Paolo Ruggirello… e se invece il diavolo non fosse così nero come lo si dipinge e fosse addirittura BIANCO…! “. La politica delle città, come della nazione, ha degli aspetti insondabili e sconosciuti ai più, e non sempre ci è dato capire i meccanismi che muovono i politici da una poltrona ad un’altra, come da un partito all’altro.