Inseguendo le ultime ondate salutistiche è comparso tra i banconi dei nostri forni un pane davvero nero, anzi nerissimo! Un pane che alla prima occhiata può lasciare un po’ attoniti ma che promette di avere effetti benefici sulla salute. Stiamo parlando del pane al carbone vegetale!
Ultima trovata commerciale o si tratta realmente di un pane virtuoso?
Il pane in questione deve il suo caratteristico colore scuro al fatto che al classico impasto viene aggiunto il carbone vegetale. Il carbone vegetale è una polvere ottenuta per combustione senza fiamma del legno di specie differenti (pioppo, betulla, salice, etc.) o dai gusci di diversi frutti, poi trattato opportunamente per conferire alla sostanza la giusta porosità. Proprio i pori che caratterizzano questa polvere finissima, rendono il carbone vegetale particolarmente utile in ambito medico in quanto capace di assorbire e intrappolare gas, virus, batteri e tossine presenti nel tratto gastrointestinale. Per tale ragione il carbone vegetale viene spesso utilizzato in caso di avvelenamento o intossicazione da vari agenti e per combattere e alleviare alcuni classici disturbi della digestione, come gonfiore addominale, flatulenza, aerofagia, colite nervosa. Se fino a qualche tempo fa il carbone vegetale veniva assunto in compresse, adesso è comparso in molte preparazione culinarie, come il pane appunto ma anche in pizze, focacce e in generale in tutti gli impasti lievitati.
E allora quali proprietà avrebbe il pane al carbone vegetale? Questo tipo di pane nasce per far fronte all’esigenza di tutti quei soggetti che accusano gonfiore addominale nel momento in cui consumano prodotti da forno. Si è allora pensato che aggiungere il carbone vegetale nell’elenco degli ingredienti del classico pane potesse rendere lo stesso alimento più digeribile. Facciamo attenzione però: il fatto che sia un rimedio naturale non esime il carbone vegetale dall’avere controindicazioni. L’utilizzo quotidiano di carbone vegetale può ridurre l’assorbimento di vitamine o di alcuni farmaci a livello intestinale, dato che questo vi si lega per non renderli più disponibili come fa con il gas, i virus o i batteri. Pensiamo ad esempio a farmaci antidiabetici o ormoni tiroidei presi quotidianamente dai soggetti interessati. Inoltre le quantità consigliate per preparare il pane al carbone vegetale prevedono 10-15 g di carbone per ogni chilo di farina, a fronte di 1-2 g di carbone vegetale consigliati come integratore a chi soffre di disturbi intestinali. Ciò vuol dire assumere 2-4 compresse mangiando un panino o una pizza.
Dunque attenzione all’uso regolare di questo pane, soprattutto a chi fa uso di farmaci o nelle fasi della crescita perché potrebbe portare a malassorbimento e a carenze nutrizionali. Inoltre spesso i disturbi di gonfiore addominale legati alla digestione del pane o di altri alimenti lievitati non svaniscono anche se questo è fatto col carbone vegetale, perché l’origine del problema potrebbe essere di diversa natura (intolleranza al lievito o al glutine, ad esempio). In generale poi esistono rimedi più efficaci del pane al carbone vegetale per combattere questi comuni disturbi: limitare l’uso di alimenti lievitati, bere acqua in maniera adeguata, masticare il cibo lentamente, praticare attività fisica, introdurre buone dosi di fibra nella nostra alimentazione.
Adriana Cilia – Biologo Nutrizionista
Gianfranco Pipitone – Biologo Nutrizionista