Indagine sui detriti inquinanti abbandonati. Iincredibile assenza di controlli, interrogazione al sindaco Pagoto da parte del consigliere Rallo
Giorni addietro il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto ha voluto scandire con eclatanza le novità introdotte nelle isole Egadi a proposito di salute e sicurezza. Finalmente nei porti delle tre isole sono stati collocati i defribillatori. Siamo contenti. Magari la politica dovrebbe pensare a far meno festa su quando certe incompiute finalmente si concretizzano, ma l’importante che ciò che non c’era finalmente c’è. Magari avremmo voluto che parlando di porti delle isole, il sindaco Pagoto si propria iniziativa si fosse accorto che mentre si occupava di sicurezza della salute pubblica, si fosse reso conto che i lavori in corso per rifare proprio il porto venivano condotti proprio in modo da compromettere la salute degli isolani. Per fortuna il fatto non è passato inosservato e giorni addietro gli agenti della sezione di pg della Forestale, da qualche tempo in giro per i cantieri a controllare le regolare esecuzioni, e non solo sotto il profilo della tutela ambientale, hanno scoperto vere e proprie discariche abusive dove venivano accumulati i detriti provenienti dal cantiere del porto di Favignana. Una situazione incresciosa, da far gridare allo scandalo, perché al solito le malefatte venivano condotte alla luce del sole, ben visibili.
La sezione di pg della Forestale ha eseguito il sequestro, la discarica abusiva, un automezzo. Non è scattato il sequestro dell’intero cantiere, proprio per non compromettere la prosecuzione di quei lavori indispensabili al lavoro dei tanti isolani. Un importante atto di rispetto per la collettività. Chi non ha rispettato l’isola sono coloro i quali invece di controllare non hanno controllato e quell’impresa che come altre pensava di avere trovato scorciatoie per risparmiare sulle spese d’appalto, e forse, magari, guadagnarci qualcosa di più. La Procura di Trapani ha avviato una indagine, ma il caso è arrivato anche in Consiglio comunale a Favignana. Il consigliere comunale Michele Rallo ha presentato una interrogazione al sindaco Pagoto e si dice che da qualche giorno si giri tra le mani quel documento che indubbiamente imbarazza molto la sua amministrazione, sia dal punto di vista politico quanto sul versante tecnico burocratico. Perché la grande assente di tutta una serie di faccende che si vanno scoprendo sull’isola, e che poco a poco vengono trasferite all’esame della Procura di Trapani, sembra essere proprio la burocrazia e in particolare il servizio tecnico. Cosa ha chiesto il consigliere Michele Rallo? Ha chiesto come mai nessuno del servizio Tecnico e della direzione dei lavori si è accorto che all’interno del cantiere del porto non ci fosse “un qualsivoglia cassone per la raccolta del materiale di risulta” nonostante il capitolato di appalto “prevede gli oneri per l’apporto del materiale di risulta in discarica, trattandosi di materiale misto con all’interno ferro, catrame, asfalto, quest’ultimo altamente cancerogeno”. Detriti che sono stati ritrovati lungo la strada di cala rotonda. Sembra che dovendosi rifare questa strada qualcuno avrebbe pensato che la cosa migliore da fare di quei detriti era seppellirli al di sotto del nuovo manto stradale. “Come mai – chiede perciò Rallo – questo materiale invece di essere trasportato in discarica, con tanto di formulari, con una spesa prevista all’interno del contratto di appalto, è stato posizionato in grandi quantità presso la stradina che porta a cala rotonda, a quanto pare al fine del rifacimento del manto stradale dissestato”. Ovviamente le gravi inadempienze una volta scoperte avranno un costo in più. E allora, “quali sono state le indicazioni date dall’Utc (uffici tecnico comunale ndr( in merito al riutilizzo di questo materiale di risulta – chiede ancora il consigliere comunale Michele Rallo – quali i maggiori costi a carico dell’ente comunale e le economie per la ditta che ha in appalto il lavoro, alla luce del mancato apporto in discarica”. Insomma una pagina non bella per l’isola di Favignana, dove più che a pensare a far festa bisognerebbe pensare a fare qualche autocritica e correre ai ripari, mandando a quel paese non chi denuncia ma chi è il protagonista delle malefatte.