Dopo “31 gradi Kelvin” è l’ora di “Vite da Sprecare”, altro lungometraggio del regista alcamese Giovanni Calvaruso. L’argomento e la trama del film verranno svelate nel mese di gennaio del 2016, ma già dalle anticipazioni si capisce che tratterà argomenti interessanti e resi accattivanti dalla “ottima mano” del regista, che con il precedente lungometraggio ha dato prova di avere tutte “le carte in mano” per lasciare un segno nel panorama cinematografico italiano. Questo non nasce da quello che potrebbe essere interpretato come uno scontato campanilismo, ma da fatti concreti, per esempio: “31 gradi Kelvin” ha ricevuto una prestigiosa Menzione Speciale al 36° Festival du Film Italien de Villerupt, presidente di giuria il cineasta Edoardo Winspeare.
Ritorniamo a “Vite da Sprecare”, iniziando dal titolo che, come svela l’autore, deriva da “un passo del libro di Tiziano Terzani, “Un indovino mi disse”, in cui l’autore, a proposito dei giovani prigionieri politici della Birmania di metà anni ’90 mandati ai lavori forzati, scrive: “Per la dittatura erano tutti criminali, uomini da incatenare, vite da sprecare, senza lasciar traccia […]”.
La trama si svolge nella Sicilia di qualche anno fa e narra una serie di fatti di sangue rimasti, ancora oggi, irrisolti. L’intento dell’autore è quello di “raccontare una storia che rimanga nelle coscienze dei siciliani e di tutti gli italiani”.
Tutto nell’opera è ispirato a vicende realmente accadute in Sicilia. L’autore ha deciso di usare il genere cinematografico del docu-film, ovvero un mix di interviste, di materiali di repertorio e, soprattutto, di ricostruzioni interpretate da attori professionisti.
Per saperne di più, come già detto, dobbiamo aspettare Gennaio 2016. Di scuro c’è che sarà “girato nella Sicilia occidentale durante la primavera del 2016 e le riprese dureranno tre settimane. Il film verrà girato in qualità 4K ed è pensato e strutturato per essere distribuito in prima istanza nelle sale cinematografiche”.
Per finanziare l’opera, Calvaruso, fa sapere che non utilizzerà i vecchi canali ma “di sperimentare per la prima volta il crowdfunding, una via nuova e alternativa a quelle tradizionali”.
Cosa è? Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo di finanziamento dal basso, per cui un gruppo di persone finanzia altre persone attraverso libere donazioni in cambio delle quali riceve una o più ricompense. Quindi a finanziare saranno amici, parenti, conoscenti, appassionati, ecc…
Per finanziare il progetto quindi, afferma Calvaruso, “abbiamo deciso di appoggiarci a una delle più importanti piattaforma di crowdfunding esistenti in Italia, Produzioni dal basso. Produzioni dal basso è una delle prime piattaforme nate in Europa: si tratta di una piattaforma storica ed è una delle più grandi comunità italiane di autoproduzioni on line. Produzioni dal basso è una pittaforma di crowdfunding reward e donation, basata su donazioni libere e ricompense”.