Chiude l’Ambulatorio di Mobilità Digestiva di Palermo, guidato dal Dott. Sebastiano Bonventre. Notizia che sconvolge, perché le malattie trattate in quest’ambulatorio riguardano moltissime persone, infatti problemi come reflusso gastroesofageo, gastroduodeniti, stipsi, incontinenza urofecale, disturbi della deglutizione come acalasia, colon irritabile, emorroidi, ragadi e emorragie intestinali occulte, colpiscono la maggior parte del genere umano. La necessità di mantenere tale struttura è data dai dati che parlano di quasi 18000 prestazioni registrate. L”unica cosa che rimane ai pazienti è rivolgersi a strutture lontane, quindi un aggravio per le loro tasche. La beffa è stata che per ragioni di ordine economico la struttura ogni anno ha visto diminuire le risorse e quindi non poter rinnovare i macchinari, quindi è normale che con l’andare del tempo la struttura non possa dare un servizio efficiente. Nessuna cifra immane, solo meno di 100 mila euro per dare ai cittadini un servizio importante che riguarda la Salute.
In un comunicato in riferimento a quest’ultimo aspetto si capisce che non si nutre grandi speranze: “Si constata come purtroppo sembra non sussistere interesse alcuno a mantenere e tanto meno potenziare un servizio con questa tipologia assistenziale in ambito Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Palermo stante la sua esclusione da qualsivoglia considerazione di valenza strategica aziendale e/o territoriale nonché l’assenza storica di ogni forma di investimento su di esso. E nonostante un costante incremento numerico delle prestazioni eseguite nel corso degli anni ed una rilevante produzione scientifica di valore internazionale firmata dal responsabile Sebastiano Bonventre”.
“La chiusura della Struttura a partire dall’inizio del 2016 -conclude il comunicato – non potrà che arrecare pertanto non solo disagi logistici alla popolazione essendo costretta a viaggiare o rinunciare ma determinerà un vulnus serio nell’offerta di salute operata nel territorio siciliano”.
