I presidenti provinciali Ipasvi della Sicilia hanno incontrato ieri l’assessore alla salute Baldo Gucciardi. In un momento molto critico per la sanità siciliana il sindacato degli infermieri ha portato avanti le proprie istanze ed è giunto a considerare positivamente l’esito di questo incontro.
Tra gli argomenti affrontati vi sono stati il numero del personale infermieristico, gli orari di lavoro e riposo, il personale dedicato al 118 e l’incremento di ambulanze con infermieri a bordo, il reclutamento di Oss, il servizio di assistenza domiciliare e l’iscrizione all’albo.
Secondo gli infermieri la nuova normativa europea, per la questione oraria, ha imposto delle condizioni che rendono necessarie nuove azioni: “I limiti imposti dalla norma non consentono di eccedere oltre le 13 ore di lavoro giornaliere, obbligano al rispetto del riposo di 11 ore fra un turno e l’altro, al godimento del riposo e al limite del monte ore settimanale a 48 ore. Il tutto non permetterà più di ricorrere allo straordinario per garantire l’ordinario e limiterà l’utilizzo dell’istituto della reperibilità e del lavoro in incentivazione. Il Coordinamento regionale dei Collegi IPASVI, al riguardo, ha espresso la necessità di bandire i concorsi, per ripristinare gli organici infermieristici, quale unica soluzione per adempiere alla norma e garantire contemporaneamente adeguati standard di assistenza sanitaria”.
Gucciardi ha fatto sapere che si rivolgerà al Governo Nazionale e al Ministro della Salute per trovare soluzioni che al momento non sono attuabili dalla regione per incompatibilità finanziaria.
Secondo gli infermieri: “le strutture sanitarie si trovano costrette quotidianamente ad operare, in una situazione di elevata precarietà con l’incombente “Spada di Damocle” del rischio clinico ed assistenziale. In concreto le criticità più vistose riguardano essenzialmente: il mancato adeguamento del rapporto medico-infermiere come da linee guida assessoriali; la netta dicotomia fra gli obiettivi di assistenza individuati negli atti aziendali e le previste risorse infermieristiche stabilite con i coefficienti adottati; il numero insufficiente di operatori Socio Sanitari (OSS); la necessità che la definizione degli standard assistenziali, nelle aree definite a bassa intensità assistenziale, preveda una clausola di salvaguardia per la sicurezza dei pazienti, ovverosia, tale da non prevedere una soglia superiore ad un infermiere ogni otto pazienti; l’inadeguatezza del quoziente percentuale (peggiorativo del precedente) di fabbisogno di personale con riguardo alle terapie intensive; l’illegittimità delle pratiche di esternalizzazione delle attività proprie degli “Ausiliari”, in quanto avvenuta mediante contratto di operaio piuttosto che come O.S.S.; g) l’assoluta insoddisfazione per la previsione del parametro (0,10 – 0,20) di O.S.S. in rapporto al numero di posti letto. Al riguardo dovrà considerarsi, come supporto all’infermiere, esclusivamente l’operatore sanitario con il profilo di O.S.S. i cui compiti sono orientati a soddisfare i bisogni primari della persona, all’assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero e all’intervento igienico sanitario e di carattere sociale”.
Secondo IPASVI la Sicilia ha mancato l’occasione di investire sulla risorsa che può essere un infermiere, infatti risulta tra le regioni che ne hanno meno. Si punta verso una maggiore autonomia del servizio infermieristico che Ipasvi auspica possa nascere in tutte le Asp, e che Gucciardi ha voluto garantire.
“Con estrema gratitudine vogliamo mettere in risalto la competenza, e l’attenzione dell’assessore nei confronti delle istanze del coordinamento regionale IPASVI già promotore degli emendamenti alle linee di indirizzo sulla determinazione degli organici infermieristici. Riteniamo alquanto significativi gli impegni presi dall’assessore alla luce dell’imminente verifica e approvazione degli atti aziendali”- hanno spiegato i coordinatori.