Scrive il consigliere comunale Michele Rallo: “alcune considerazioni sulla consuetudine di poche persone non educate che abbandonano i rifiuti sul ciglio delle strade”
Foto e video che circolano da qualche giorno sui social network parlano chiaro, non ci sarebbe da aggiungere parola. Ma in questo caso qualche parola va aggiunta. “Le prendo – dice il consigliere comunale Michele Rallo – dalla enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco, la terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre di più in un immenso deposito di immondizia…Purtroppo c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono in tutto il mondo, la mancanza di reazioni è un segno della perdita di quel senso di responsabilità che abbiamo per la cura della casa comune. Parole che se non fossero dette dal Santo Padre potrebbero essere dette da un ambientalista che subito verrebbe bollato come estremista. E invece è stato Papa Francesco che le ha inserite nella sua enciclica”. Michele Rallo dinanzi ad esempi di scempio sulla sua isola tenta di sollecitare l’attenzione di amministrazione e isolani cercando di “graffiare le coscienze”: “Purtroppo – dice – la verità vera è quella che viviamo quotidianamente e cioè la completa indifferenza di molti, e questo si riscontra dalle piccole cose”. Per esempio? ”C’è chi ha ritenuto giusto andare sul ciglio della strada e sversare i rifiuti, senza pensare al danno che quei rifiuti produrranno negli anni, senza pensare che quel ciglio di strada è la casa comune, senza pensare che quel luogo è bello e la gente viene perché è bello, e magari lui stesso lavora perchè il luogo in cui viviamo è bello, la verità è che lo ha fatto senza pensare a nulla!”. Il fatto grave è quello che siamo così abituati a vedere rifiuti abbandonati per strada, anche per le stradine di Favignana, che ci sembra magari normale comportarsi in questo modo. “Vero – sottolinea ancora Michele Rallo – se l’occhio non si esercita, non vede. Dovremmo abituarci a vedere di più e, come dice Francesco, riprendere quel senso di responsabilità per la cura della casa comune”.