TRAPANI. Il ministero ha disposto la chiusura per ridimensionamento della base navale di polizia penitenziaria a Favignana ma la UilPa di Trapani lancia l’appello ai deputati del territorio e al sindaco affinchè si interessino al caso e provvedano a fare qualcosa per evitare questa chiusura.
“A Favignana – afferma Veneziano di Uilpa – sono stati da poco spesi oltre 11 milioni di euro per la costruzione di un nuovo carcere. Il rischio di vedere cancellare una Forza dello Stato come la Base Navale della Polizia Penitenziaria, presente da oltre 31 anni, appare dunque paradossale. Significa davvero che la politica nemmeno immagina come vivono i cittadini di questa isola”. Una spesa che diverebbe inutile a fronte della paventata chiusura.
La polizia penitenziaria navale conta a Favignana due motovedette d’altura (V.3 e V.4) che rappresentano anche un presidio di legalità.
“La Polizia penitenziaria della navale – spiega Veneziano – ha come compito primario il pattugliamento adiacente il carcere, il trasposto rapido del personale per compiti istituzionali, il soccorso alla vita umana in mare e gli interventi sanitari di emergenza. La scelta del Ministero, dunque, andrebbe a cancellare di fatto una specialità del Corpo, determinando la scomparsa dell’Amministrazione Penitenziaria a Favignana, e soprattutto depennando la presenza dello Stato in una delle maggiori dell’arcipelago delle Egadi. Noi della Uilpa Polizia Penitenziaria siamo convinti che la Base Navale deve rimanere in quanto presidio forte di sicurezza”.
Chiaramente si tratta di un presidio che si è rivelato utile in notevoli occasioni di sbarchi di migranti nelle Egadi. “L’isola di Favignana si è rivelata molte volte punto di sbarco di migliaia di clandestini emigranti e le motovedette della Polizia Penitenziaria della Base Navale di Favignana hanno dato sempre l’apporto necessario per queste emergenze, ormai quasi quotidiane. Risultano, infine, all’attivo del personale della base navale che una centinaio di salvataggi in occasione di malori o incidenti sia in mare e terra. Chiudere la base navale di Favignana – conclude Veneziano – appare, dunque, un atto illogico e soprattutto irresponsabile. Coinvolgeremo la cittadinanza egadina nelle iniziative che metteremo in campo poiché a tutela della base stessa e dei suoi lavoratori”.