Arrestato dai Carabinieri Stazione di Partanna un uomo che perseguitava la ex moglie
Violenza sulle donne è ormai una cronaca continua. Alcuni uomini proprio non vogliono capire che non sono i padroni della propria donna, ma devono essere veri uomini e rispettare le donne come soggetti a se stanti con una propria personalità. Purtroppo certi uomini sono duri di comprendonio e ne “prendono” una malattia. Tra questi “finti uomini” un uomo di quarantacinquenne partannese, Mistretta Francesco Paolo, resosi protagonista di una vera persecuzioni ai danni della ex moglie, praticamente uno “stalker”.
Una persecuzione protratta per anni, che ha avuto come elemento scatenante la separazione chiesta dalla moglie di Mistretta. L’uomo era stato subito arrestato per un primo episodio di violenza nei confronti della donna, da lì hanno visto protrarsi nel tempo reati persecutori. La ferma convinzione della donna a separarsi ha fato si che l’uomo “andasse fuori di testa”. Dopo tutto questo sembrava che l’uomo si fosse calmato, invece, all’improvviso, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, ormai ossessionato, ricominciava nella sua azione persecutoria fatta di pedinamenti, di ripetute telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte che costringeva la donna a sporgere una serie di denunce, anche in relazione alle tante violazioni della misura di divieto di avvicinamento alla stessa che era stata disposta, a suo tempo, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Marsala. Addirittura, in un’ultima circostanza e più precisamente lo scorso 6 febbraio, l’uomo si rendeva responsabile di un vera e propria azione vessatoria, allorquando, incrociando la sua ex-moglie in compagnia di amici effettuava un vero e proprio inseguimento con la sua autovettura riuscendo, prima a tamponare con violenza l’auto sui cui viaggiava la donna e poi a ritorcersi contro l’amico colpendolo a calci e pugni, minacciandolo con l’intento di intimorirlo.
Quest’ultimo atto ha costretto il Giudice per le indagini preliminari a emettere un’ordinanza di misura cautelare nei confronti dello stalker che, nello specifico, lo costringe al regime degli arresti domiciliari con contestuale applicazione del braccialetto elettronico e divieto di allontanarsi dalla sua abitazione e di non comunicare, con qualsiasi mezzo, con persone diverse dai suoi conviventi.
L’attività compiuta ha permesso di porre un freno, almeno per il momento, all’uomo.