Condannato il notaio

Tribunale TrapaniIl gip Caterina Brignone ha respinto tutte le ipotesi difensive proposte dall’avv. Nino Marino ed ha condannato il notaio Francesco Di Natale a 4 anni e 6 mesi sentenziando anche l’interdizione dai pubblici uffici. Il noto professionista era accusato di peculato e con lui in concorso due funzionari dell’agenzia delle entrate, Antonio Novara e Roberto Melendez. Novara è stata condannato a 4 anni e 4 mesi, Melendez assolto dai più rilòevanti capi di accusa e condannato solo a pagare una multa da 500 euro. La condanna inflitta al notaio Di Natale dal giudice Brignone è stata più alta di quella richiesta dal pm Marco Verzera che aveva chiesto 3 anni e 4 mesi. Di Natale era a giudizio per il mancato versamento di imposte relativi ad atti notarili da lui stipulati, in totale oltre 100 atti per circa 500 mila euro. Soldi che poi il notaio versò e tentò di ottenere dall’allora direttore Melendez, che aveva incontrato attraverso un soggetto, Ignazio Curti, la cancellazione delle sanzioni. Melendez sentito dal giudice raccontò di essersi trovato a casa un giorno il notaio con il quale ha detto di non avere mai avuto alcun rapporto di conoscenza e frequentazione, questi gli disse della sua richiesta, lui rispose di presentare l’istanza che però poi lui stesso rigettò. Una vicenda venuta fuori dopo che un altro direttore dell’agenzia, Carpinteri, segnalò l’anomalo comportamento del notaio al suo consiglio notarile, Di Natale per questo subì anche una sospensione. Successivamente l’avvio dell’indagine conclusa oggi con la pesante sentenza. La condanna arriva mentre il notaio è coinvolto in altre indagini che presto potrebbero avere risvolti clamorosi. C’è l’indagine che ha portato la Procura  all’arresto della compagna del notaio, Giada Musillami per spaccio di droga e per avere fornito hashish ad un minorenne. Di Natale sarebbe anche indagato per favoreggiamento nello spaccio di droga e pare non solo per le vicende che riguardano la sua convivente. Anche in questa occasione subì una perquisizione e gli investigatori delle sezioni pg della Polizia e della Forestale, trovarono una attrezzattura idonea a scoprire eventuali “cimici” per imntercettazioni. Il notaio si giustificò dicendo che possedeva quella attrezzatura per garantire sicurezza alla inviolabilità della sua attività. Notaio dei più importanti imprenditori cittadini, come l’imprenditore Andrea Bulgarella, il nome del notaio Di Natale venne fuori durante l’indagine che ha riguardato l’imprenditore di Dattilo Michele Mazzara , nome pesante dell’organizzazione mafiosa trapanese, già condannato per favoreggiamento al latitante Matteo Messina Denaro. In questa occasione Di Natale avrebbe saputo che l’atto che stipulava avrebbe favorito Mazzara perchè i presenti, interessati al passaggio di quote di una società edile, di fatto erano dei prestanomi.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.