CASTELLAMMARE DEL GOLFO. E’ stato presentato ieri pomeriggio presso la biblioteca comunale “Barbra Rizzo, Giuseppe e Salvatore Asta” di Castellammare “Adua” il nuovo romanzo della scrittrice italo somala Igiaba Scego, vincitrice del premio “Mondello” nel 2011 con “La mia casa è dove sono”.
“Adua” è un romanzo dai contorni ben definiti che parte dal colonialismo italiano in Somalia fino ad arrivare alla realtà attuale; una realtà tragica, cruda, con protagonisti esseri umani costretti ad affrontare i cosiddetti “viaggi della speranza” per raggiungere l’Europa.
La presentazione rientra nella rassegna, patrocinata dal Comune di Castellammare del Golfo, “Contaminazioni”, promossa dal Circolo Metropolis.
Hanno presentato il libro e raccontato la storia di Adua, Paolo Arena e Claudia La Torre del circolo Metropolis e del gruppo di lettura “Contaminazioni”.
“Questo è il posto giusto per presentare questo libro e speriamo di farlo ancora in futuro, ringrazio l’amministrazione comunale e il responsabile della biblioteca Baldo Sabella per la disponibilità”, ha sottolineato Claudia La Torre.
“Sono felice – ha sottolineato Paolo Arena – di poter parlare di colonialismo e migrazione qui con Igiaba Scego, autrice, secondo me, di un libro sulla libertà. Anzi, sulla ricerca della libertà degli individui, attraverso dei passaggi ‘purgatoriali'”.
Il dibattito è stato alimentato da una serie di domande e da letture di brani tratti dal libro. “Questo è tutto tranne che un romanzo autobiografico; – ha spiegato Igiaba Scego rispondendo alle domande – di autobiografico forse c’è l’elefante, che rappresenta me, da sempre un animale che mi incuriosisce. Mi sono sempre ritrovata in questo animale. La vita dei somali fino al ’74 era impregnata di italianità. La presenza italiana è sempre stata forte: scuole italiane, canzoni italiane, una presenza a tratti malsana che ha condizionato la vita dei somali.”
Igiaba Scego da sempre scrive del rapporto tra Africa, e in particolare della Somalia, ed Europa, visto che la riguarda da vicino. Laureata in Letterature straniere da anni scrive di questi temi su “la Repubblica”, “Il Manifesto”, “L’Unità” e “Internazionale”.
“Oggi la mafia controlla le tratte dei viaggi della speranza e decide il futuro dei nuovi migranti. In questo libro troverete tutto, dai vecchi migranti a quelli di oggi. Troverete anche molti riferimenti al cinema e alle “discriminazioni” ancora presenti nel mondo del cinema e della televisione. Nella società di oggi lo stereotipo è ancora molto forte”. Infine, parla anche di sé: “Io mi sento italiana al 100% e somala al 100%”.