Crisi politica a Castelvetrano, il Pd attacca sindaco e maggioranza, “il caso Giambalvo mostra l’inadeguatezza dell’amministrazione e dei partiti che la sostengono”
La batosta contro il sindaco Felice Errante era nell’aria e puntualmente è arrivata. La stoccata finale di un partito, il Pd, che da Errante era stato ferito con la rottura di quell’accordo che lo aveva portato alla sua elezione e che è risultato ancora più ferito con il caso Giambalvo. Il Pd con i consiglieri Monica Di Bella e Pasquale Calamia nella seduta del 27 febbraio lo aveva detto a chiare lettere: quei piagnistei erano ipocriti, le parole di Giambalvo intercettate si conoscevano già dall’indomani del suo arresto, per cui estremamente in ritardo arrivava il dibattito sulla sua compatibilità sotto il profilo etico e morale a mantenere la carica consiliare anche se nel frattempo era sopraggiunta una assoluzione. In ritardo anche l’ammissione di responsabilità fatta dal sindaco Errante sulla presenza in Consiglio di Giambalvo (candidato nella sua lista, primo dei non eletti, succeduto però in aula da Giuseppe Rizzo chiamato da Errante a fargli da vice). Giambalvo nel pre voto amministrativo aveva chiesto di candidarsi dalla parte di un avversario di Errante, l’attuale deputato Giovanni Lo Sciuto, ma rifiutato da questi approdò da Errante. Non fu eletto consigliere per una manciata di voti. Nella fase del ballottaggio per mantenere il sostegno a Errante pare che gli fu garantito l’ingresso in aula, e così è stato con il rimpasto e la nomina ad assessore di Giuseppe Rizzo anche se un ricorso nel frattempo presentato e che aveva portato al riconteggio delle schede, aveva intanto garantito a Giambalvo il numero di voti superiore a quelli di Rizzo, insomma in aula sarebbe entrato ugualmente. Ed entrato in aula ha subito tradito Errante schierandosi con articolo 4 dell’on. Paolo Ruggirello, comunque pur sempre gruppo a favore di Errante. Per il Pd il responsabile di tutta questa situazione è il sindaco Errante e senza alcuna premessa con un documento diffuso oggi ne ha chiesto le dimissioni immediate. Ragioni? “Immaturità politica del Sindaco che cambia le proprie dichiarazioni e posizioni da un giorno all’altro, addossando ogni responsabilità a lui ascrivibile sul Consiglio comunale, proponendo nuovamente ed inutilmente la richiesta di dimissioni al consigliere Giambalvo”. Sindaco e maggioranza al caso Giambalvo hanno reagito provocando l'”Aventino”, sospensione dell’attività consiliare: “scelta grave – dice il Pd castelvetranese – al solo inammissibile fine di sottrarsi al confronto democratico d’aula su ogni questione politica e amministrativa, non da ultimo sulle sue inadempienze politiche e amministrative”. Il Pd alla conferenza dei capigruppo che si è risolta con la decisione di 20 consiglieri di sospendere le attività politiche di consiglio e commissioni consiliari, è arrivato con la richiesta di dimissioni di tutti i consiglieri, e questo perchè sembnra che una situazione grave è emersa dalla pure recente riunione del Comitato provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico, richiesta però respinta e il Pd è netto: “Ancora una volta il Sindaco e la sua maggioranza tentano di distrarre i cittadini dai reali problemi della Città che questa amministrazione e questa maggioranza non riesce a risolvere. Basta con questa finzione, basta con questo addossare colpe e responsabilità su altri, basta con questi comportamenti, inaccettabili per il Partito Democratico, che denotano l’incapacità di questo Sindaco a portare avanti una gestione amministrativa con serietà e serenità di giudizio, con efficienza ed oculatezza”. Subito dall’Ncd in particolare si è tentato di fare muro attorno ad Errante, ma è il solito muro riempito da parole sciocche come quelle rivolte all’indirizzo di giornalisti e professionisti dell’antimafia, alcuni commenti alla notizia sono stati pubblicati da siti on line e in uno di questi il consigliere Tommaso Bertolino, che con Giambalvo era nel gruppo articolo 4 dell’on. Paolo Ruggirello, prima di dichiararsi indipendente proprio dopo il ritorno di Giambalvo in aula, ha invitato il Pd ad essere conseguente facendo presentare le dimissioni ai suoi consiglieri. Ma parla anche Giambalvo e dice di essere “minacciato” da altri consiglieri che insistentemente sono andati a trovarlo a casa per chiedergli di dimettersi: “più mi sento accerchiato più resisto” dice Giambalvo che aggiunge di essere in riflessione: “non mi interessa il gettone è una questione di principio”.