ALCAMO. Si è tenuto ieri a partire dalle 18 l’ incontro pubblico tenuto dal candidato a Sindaco Vallone con gli operatori scolastici. Tuttavia non si è parlato unicamente di scuola ma anche, come era prevedibile, di politica e di questioni relative ad un eventuale amministrazione.
Tra gli interventi quello della Preside Vallone che ha sottolineato lo stato dell’arte ad Alcamo, puntando soprattutto a far notare le incredibili anomalie del territorio, che ha demandato attraverso un apposito regolamento tutto ai dirigenti scolastici, che ad oggi pagano pure le utenze delle scuole oltre che tutte le manutenzioni. L’appello rivolto a chi amministrerà è stato molto esplicito, occuparsi della scuola ma in senso progettuale, programmato, non all’emergenza come sempre.
Anche gli altri interventi hanno sottolineato la grande risorsa rappresentata dal mondo scolastico che oltre alle ore curriculari spesso offre anche molto volontariato pur di dare un panoramo più ampio ai propri allievi, ma non è possibile che discipline come lo sport, l’arte e la cultura restino un progetto di pochi volontari e non un’intenzione ben precisa del comune.
L’incontro è proseguito con altri interventi, soprattutto dei componenti di questo nuovo progetto politico che hanno voluto sottolineare la necessità di programmare il futuro ma con uno sguardo critico al passato, dove per il compenso di pochi politici del territorio hanno pagato tasse più alte i cittadini. In passato sia Vallone, che altri componenti dell’attuale movimento ma provenienti da Modi, hanno presentato documentazioni alla corte dei conti per vigilare sulle innumerevoli commissioni del comune di Alcamo, spesso volte unicamente a constatare qualcosa senza risolversla. Un gioco che alle tasche dei contribuenti è costato oltre 300.000 euro in un anno. Francesco Ruvolo a chi li definisce dei moderati ha voluto rispondere con un : “siamo solo civili”.
Il comune di Alcamo ha un bilancio di circa 38 milioni di euro, di cui quasi la metà vanno al personale, circa 7 milioni alla raccolta dell’immondizia e 3 per la luce pubblica e delle utenze degli uffici. Non si può pensare, però, ad un risparmio unicamente a discapito dei cittadini, come in passato sembrava si volesse fare riducendo le ore di illuminazione delle strade, ma occorre pensare ad un ottica di risparmio più senzata e duratura. Gli esempi, sono convinti nel movimento progetto Alcamo, sono anche piuttosto vicini non è necessario trovare soluzioni troppo fantasiose e irrealizzabili. Inaccettabile che Alcamo con una spesa simile di utenze elettriche, ad esempio, non si sia dotata da nessuna parte di pannelli fotovoltaici e abbia, piuttosto, sempre pensato a soluzioni nel breve termine ma molto dispendiose nel tempo.