“Condannate i complici di Messina Denaro”

messina-denaroLe richieste di condanna per i soggetti arrestati l’estate scorsa accusati anche di far parte della rete dei postini del boss latitante dal 1993. Fissata udienza preliminare per omicidio Lombardo

Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Paolo Guido, ha chiesto 14 anni di carcere per Pietro Giambalvo, Michele Gucciardi e Giovanni Domenico Scimonelli; 10 anni per Vincenzo Giambalvo e Michele Terranova e 3 anni e 4 mesi per Giovanni Loretta. Tutti e sei furono arrestati da Polizia e Carabinieri nell’estate scorsa, e adesso sono imputati nel relativo processo che ne è scaturito e che si svolge dinanzi al gip del Tribunale di Palermo, Walter Turturici. Tutti e sei hanno chiesto il rito abbreviato. Figura centrale del procedimento è il mazarese Vito Gondola, nome storico della mafia trapanese, giudicato separatamente, nonostante l’età avanzata era riuscito a diventare nuovo capo della mafia di Mazara del Vallo sostituendo il defunto boss Mariano Agate che anche dal carcere ne era rimasto il capo clan, e ancora il latitante Matteo Messina Denaro aveva scelto come propria interfaccia per il passaggio dei pizzini proprio Gondola.Gondola aveva posto al proprio fianco, delineando una sorta di catena di comando , il salemitano Michele Gucciardi e il Partannese Mimmo Scimonelli, e a seguire Michele Terranova, proprietario della masseria dove i “pizzini” venivano smistati quasi fosse una “stazione della posta”, dove i messaggi del boss Matteo Messina Denaro sono arrivati tra il 2011 e il 2014, per interrompersi improvvisamente alla notizia della collaborazione con la giustizia dell’imprenditore Lorenzo Cimarosa, cugino di Matteo Messina Denaro. Intanto è stata fissata per l’11 maggio prossimo l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati per l’omicidio risalente al 2009 del partannese Salvatore Lombardo. L’indagine è una costola proprio dell’operazione Ermes. Indagati sono come mandante il partannese Mimmo Scimonelli, come esecutori Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza. Lombardo sarebbe stato fatto uccidere da Scimonelli perché sospettato di avere derubato proprio Scimonelli di un carico di merce destinato al suo supermercato.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.