Il giudice Camassa verso il Tribunale di Marsala

Alessandra_CamassaE’ stata pm nella procura di Paolo Borsellino, adesso il ritorno nel Palazzo di Giustizia lilibetano

La commissione Csm ha votato, adesso la parola passa al plenum, ma sembra che il voto del Consiglio Superiore della Magistratura sarà pura formalità. Alessandra Camassa, trapanese, in carriera giudiziaria da 30 anni, da sei anni presidente di sezione a Trapani , sarà il nuovo presidente del Tribunale di Marsala, succedendo così a Gioacchino Natoli oggi presidente della Corte di Appello di Palermo. E se passerà anche la indicazione per Vincenzo Pantaleo a procuratore della Repubblica a Marsala, successore del procuratore Alberto Di Pisa, andato in pensione, si ricostituirà un duo che a Trapani ha dato parecchio al mondo giudiziario, considerato che Pantaleo, oggi procuratore a Sciacca, per anni è stato presidente della Corte di Assise a Trapani, condividendo con il giudice Camassa un identico percorso. La carriera del giudice Camassa cominciò a Marsala, sostituto procuratore con Paolo Borsellino, fu lei a raccogliere testimonianze importanti contro le cosche di Cosa nostra come quelle di Piera Aiello e della giovanissima Rita Atria, mentre la mafia insanguinava la Valle del Belice. Poi passò nei collegi giudicanti sempre a Marsala fino al 2000 quando arrivò a Trapani, dove si occupa oggi anche del Tribunale delle misure di prevenzione, oggi presiede il collegio che si sta occupando della proposta di confisca dei beni all’ex deputato Pino Giammarinaro.
Nell’anno 2000 al Tribunale di Trapani è giudice monocratico, in collegio e in Corte d’Assise, occupandosi anche di misure di prevenzione antimafia. Un ricco curriculum che comprende anche docenze presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Palermo e nelle Scuole di specializzazione e forensi. Il giudice Camassa ha ricoperto anche incarichi all’interno dell’Anm. Impegnata anche culturalmente è suo il testo di una rappresentazione teatrale da tempo portata in scena in parecchi teatri, il titolo è “Paolo e Giovanni”, un colloquio tra i giudici Falcone e Borsellino che lei immagina tornare ad incontrarsi dopo le stragi che li hanno visti vittime della violenza stragista mafiosa.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.