La Guardia di Finanza di Castelvetrano, impegnata nell’attività finalizzata alla prevenzione e repressione dell’evasione fiscale nel settore delle locazioni immobiliari, ha portato alla luce una variegata casistica di sistemi di evasione:
- stipula di falsi contratti di comodato d’uso dissimulanti veri e propri contratti di locazione;
- mancata registrazione di contratti di locazione conclusi verbalmente tra privati;
- stipula e registrazione di contratti di locazione con canoni inferiori a quelli
effettivamente pattuiti e percepiti;
-
omessa dichiarazione dei canoni di locazione percepiti in relazione a contratti
regolarmente registrati.
Il metodo più efficace per arrivare a questo è stato l’esame incrociato delle informazioni risultanti dalle varie banche dati disponibili e di quanto rilevato mediante diretti e specifici sopralluoghi, il cui esito ha consentito di selezionare i contribuenti con maggiori indizi di evasione e così sottoposti a controllo.
Tra i controllati spicca un ricco proprietario di vari appartamenti, affittati con contratti regolarmente registrati, ma che non ha dichiarato i canoni di locazione percepiti in tre anni complessivi, per un ammontare di oltre 80 mila euro.
Sono stati individuati anche 26 evasori totali, ossia soggetti che non hanno presentato alcuna dichiarazione fiscale. Complessivamente sono stati constatati canoni non dichiarati per circa 1,5 milioni di euro, con corrispondente evasione dell’imposta sui redditi e dell’imposta di registro.
Una lotta quella della Guardia di Finanza finalizzata a combattere l’economia sommersa al fine di recuperare i tributi evasi (che creano pregiudizio al bilancio dello Stato e degli Enti locali a danno dell’intera collettività) ma anche di arginare la diffusione dell’illegalità, a tutela delle imprese e dei cittadini onesti che agiscono nella piena osservanza della legge.