L’ex coordinatore Pdl assolto, e rilancia le sue accuse.
L’ex coordinatore comunale del Pdl a Trapani, Vito Santoro, è stato assolto dal giudice Franco Messina. Nessuna diffamazione nei confronti del consigliere comunale Francesco Salone, che ha avuto quindi respinte le istanze risarcitorie che aveva avanzato. La vicenda era scaturita dalla procedura di espulsione dal Pdl attivata nel marzo 2013 dal Santoro, all’epoca coordinatore comunale del Pdl, per i comportamenti del Salone, fortemente censurati dal partito.
Al tempo Salone aveva tra l’altro costituito un gruppo consiliare autonomo senza alcuna autorizzazione ed in dissenso dallo stesso Pdl, ed inoltre era emerso che il Salone si era fatto assumere dal novembre 2012 dalla pescheria Billeci – Delfino 2000 di San Vito Lo Capo presentando poi domanda di rimborso in favore della stessa ditta, dello stipendio per circa € 2.500 mensili, per le assenze dal lavoro giustificate dall’attività di consigliere comunale.
Origine dello scontro era stata la forte censura che Santoro aveva rivolto alle iniziative del consigliere comunale “poiché temeva un forte danno d’immagine del partito – ricostruisce il difensore di Santoro, avv. Gino Bosco – dato che l’Autorità Inquirente avrebbe potuto aprire indagini per mettere in luce la reale portata di quella assunzione del Salone, intervenuta subito dopo le elezioni comunali 2012, anche riguardo ai metodi di raccolta di voti utilizzati dal Salone che hanno portato alla sua elezione a consigliere comunale nel 2012 e che erano stati oggetto di una forte contestazione su Facebook con il cugino”. Salone si ritenne diffamato da alcune frasi usate dal Santoro e sporse querela. Querela infondata, come ha stabilito il Tribunale Penale di Trapani con l’assoluzione del Santoro.
“Nel prendere atto con soddisfazione delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria desidero sottolineare che mai prima d’ora in tanti anni di attività politica svolta sono stato sottoposto ad alcuna controversia giudiziaria né da parte di avversari politici né tantomeno da esponenti che si professavano della mia stessa parte politica – dice oggi Vito Santoro che in passato è stato anche consigliere provinciale -.Ringrazio vivamente il mio legale avv.Gino Bosco per la puntuale difesa svolta in mio favore”. Vito Santoro torna a puntare il dito sui comportamenti di Salone: “Intendo ora sollecitare la Procura della Repubblica di Trapani, con specifico esposto, dei necessari approfondimenti del caso, laddove non ancora eseguiti, perché venga chiarita finalmente la reale ed effettiva natura di questo rapporto di lavoro instaurato dal Salone con la pescheria Billeci di San Vito Lo Capo, e dei metodi di raccolta dei voti che hanno portato alla sua elezione a consigliere comunale nel 2012, per come emerso anche documentalmente nel processo di diffamazione che mi ha riguardato”.