Un Marconi affollato ha “abbracciato” calorosamente il Candidato a Sindaco di Alcamo Lauria e i candidati al Consiglio Comunale che lo appoggiano. Il clou dell’evento è stato naturalmente l’intervento di Lauria, da segnalare che è stato più volte interrotto da applausi. Prima di tutto Lauria ha voluto sottolineare il decadimento strutturale e culturale di Alcamo, mettendo in evidenza il conflitto sociale derivante da una conflittualità politica che ha caratterizzato la vita politica di Alcamo negli ultimi anni. Ha continuato affermando “non vi farò l’elenco delle criticità, già ci ha pensato il mio collega di 5 Stelle che ha fatto un elenco lunghissimo che non finisce mai di leggere”, queste affermazioni hanno scatenato applausi scroscianti.
Differenziarsi è la parola chiave posta da Lauria quindi ha continuato: “Voglio intrattenervi con quanto si può fare per la città, il passato è importante, ma non bisogna versare lacrime, occorre rialzarsi per ridare ai nostri figli un futuro migliore di quello che fino ad ora ci è stato riservato e quindi bisogna mettere di lato gli steccati politici, io appartengo alla Destra politica ma questo conta poco per la rinascita di una città” e lo stesso Lauria ha portato ad esempio della inutilità degli steccati politici il fatto che le liste civiche che lo sostengono hanno al proprio interno persone di diversa estrazione politica e questa pluralità rappresenta la ricchezza della propria offerta politica .
Offerta che deve tramutarsi in azione politica e ciò “che deve contraddistinguere l’azione politica – ha continuato Lauria – deve essere la concretezza e la fattibilità del programma elettorale”.
Sulla nascita della sua candidatura ha spiegato che è stata difficile perché è una modifica della propria vita e specialmente del proprio stile di vita:”Non è una passeggiata e non è un mettersi in mostra, perché non avevo e non ho bisogno di visibilità politica, professionalmente ho raggiunto un traguardo inaspettato anche da me stesso, alcuni dicono per fortuna, e magari c’è qualcosa di vero, resta il fatto che sono un professionista soddisfatto di quello che ho fatto. Potevo capitalizzare tutto quello che ho fatto ma ho deciso di mettermi al servizio della città, sapendo che se eletto dovrei abbandonare, totalmente o in parte, la mia attività professionale” quest’ultima affermazione sembra essere una risposta a coloro che lo tacciano di egocentrismo.
Lauria ne ha anche per la “vecchia” politica che ha lasciato macerie ed è stata caratterizzata per un ventennio da “comitati d’affare veri e propri e dinamiche che poco hanno a vedere con la politica.
Cosa fare? la risposta di Lauria è Attuare il programma, “più che un programma elettorale è un piano strategico per il futuro della città”.
“Un sindaco – continua Lauria – non si può valutare quotidianamente sulla buca della strada o sull’acqua che salta il turno. Un Sindaco per davvero è tale quando riesce ad offrire un piano di investimento per le future generazioni”.
Poi passando ai punti programmatici ha affrontato “il deficit occupazionale che mette in discussione la tenuta sociale della nostra società, un deficit che colpisce maggiormente i giovani”.
La soluzione che da Lauria è:”Ci vogliono investimenti strategici che possano consentire la creazione di ricchezza, che nel caso di una città significa sfruttare il nostro patrimonio storico culturale e architettonico, che non ha eguali negli altri borghi siciliani, quindi dobbiamo capitalizzare questo patrimonio tramite uno sviluppo del turismo che diventa volano per la rinascita della città, ma Alcamo non è riuscita a captare i flussi turistiche che sono aumentati grazie all’aeroporto di Birgi. Alcamo si è accodata ai paesi vicini, non ha un proprio brand”.
Quindi ha continuato: “Bisogna pensare ad un nuovo strumento urbanistico per creare aree omogenee di ricettività turistiche e alberghiere, quindi è necessario un rilancio urbanistico in particolare di Alcamo Marina con l’eliminazione degli ecomostri, dei cavalcavia e riqualificare alcune zone dove sono presenti queste mostruosità, come è il caso del Motel Beach”.
La soluzione del caso è: “Costringere i proprietari e a riqualificarlo per evitare di vedere questo degrado ambientale, oppure se ne farà carico l’amministrazione a spese dei proprietari”.
La parola diversità è stata pronunciata spesso e anche nel campo del programma che parla di turismo: “Le vecchie amministrazioni non hanno colto la sfida che deriva dall’essere in un mercato globale, noi vogliamo essere diversi, creare una rete, un investimento sinergico tra ente pubblico e privati”.
Per trovare le risorse necessarie: “La creazione di un fondo che prevede la restituzione progressiva dei tributi locali legata al mantenimento e all’aumento del livello occupazionale. Come recuperare i soldi? Combattendo l’evasione fiscale che è al 35% e crea difficoltà allo sviluppo, non si va avanti se c’è chi fa il furbo e chi ne subisce le conseguenze.
E anche in questo campo ha voluto ribadire la diversità rispetto al passato: “E’ finito il tempo dell’essere amici del politico di turno o espressione di un comitato di affari imprenditoriali per avere dei benefici, questo periodo se io sarò sindaco è finito”.
L’intervento come nella sua prima parte è stato caratterizzato dal fatto che Lauria ha voluto dare risalto a un concetto, cioé essere il Sindaco degli ultimi.