“La Polizia c’è sempre”

Agricola QuestoreFesta per i 164 anni dalla fondazione, il questore Agricola evidenzia i dati e conferma “priorità arresto boss Messina Denaro”

Affollata oggi la piazza del municipio di Trapani allestita per accogliere i festeggiamenti in occasione dei 164 anni dalla fondazione della Polizia di Stato. E’ stata l’occasione per presentare il consuntivo e parlare del futuro, questo il tenore dell’intervento del questore Maurizio Agricola: “La realtà della Provincia di Trapani – ha affermato il questore Agricola – ha bisogno, da parte nostra, del massimo impegno e di una costante attenzione in termine di contrasto alle organizzazioni mafiose che, con tracotanza, tentano di desertizzare il tessuto buono di questa società civile, facendo leva su una strisciante omertà e sulla forza di intimidazione derivante da quel pactum sceleris che si chiamaCosa Nostra. La lotta alla mafia non si è mai fermata! Anche nel corso del 2015 e in questo inizio 2016 importanti risultati sono stati conseguiti sia in termini di disarticolazioni di organizzazioni mafiose sia in termini di aggressioni ai patrimoni illeciti”. Numero importanti, 11 arresti, sequestri per 21 milioni di euro, colpiti sopratutto imprenditori del settore edile, è in questo terreno che le famiglie mafiose proseguono i loro lucrosi affari. E’ il mondo che ruota ancora attorno alla latitanza del boss Matteo Messina Denaro: “Ma anche in questo campo non abbiamo arretrato di un passo, la sua cattura è e resta l’obbiettivo primario che ci siamo prefissati! Lo dobbiamo alla parte sana di Castelvetrano, lo dobbiamo ai cittadini onesti di tutta la provincia di Trapani, lo dobbiamo a noi stessi”. Lotta alla mafia dunque , è la voce prioritaria delle forze dell’ordine, della Polizia in questo caso. Ma come da tempo ci diciamo non può essere una lotta solo di copi giudiziario e corpi investigativi: “C’è bisogno del contributo di tutti, c’è bisogno di una forte presa di coscienza. La mafia e i suoi capi si sconfiggono con la ribellione, con la rabbia di chi sa di essere nel giusto, con le reazioni coraggiose di chi ha detto no al racket delle estorsioni, elemento fondante della mafia, senza cadere in quella sorta di derubricazione culturale del “pizzo” al rango di regalia. Non c’è impresa libera se non si è liberi dal giogo mafioso. Ed in questo – ha proseguito Agricola – molto fanno e hanno fatto, soprattutto in questa terra, le associazioni antiracket con la loro opera di sostegno morale e materiale, con la spersonalizzazione in fase processuale tramite la costituzione di parte civile, sottraendo l’imprenditore a quella condizione di solitudine ed isolamento che costituisce il punto di maggiore debolezza della vittima e di maggiore forza per il mafioso. Una esigenza che si trasforma in diritto”. Un intervento in linea con la premessa che il questore Agricola ha offerto ai presenti che lo hanno ascoltato con attenzione: “Dal 1981, data della riforma della Polizia di Stato, gli slogan più popolari sono stati “la polizia al servizio del cittadino” o “la polizia tra la gente”; nel 1988 l’allora Capo della Polizia Parisi usò espressioni come “comprensione ed umanità” riferendosi al ruolo del poliziotto ed ancora parlò del “poliziotto come uomo di pace tra la gente”! Tali espressioni sono state le fondamenta di ciò che oggi è la Polizia di Stato, una istituzione democratica ispirata ad una concezione sociale della sicurezza. Noi siamo oggi qui, in linea con il tema di quest’anno “esserci sempre” per unire ancora una volta la nostra voce a quella dei tanti cittadini onesti, a quella di tanta gente che chiede giustizia e legalità, non a parole ma con il loro vissuto quotidiano, con la testimonianza di chi la mattina si alza per svolgere il proprio lavoro e lo fa dignitosamente non chiedendo altro se non di avere assicurata una convivenza civile, libera, sicura e democratica. Siamo oggi qui per unirci a quelle persone che hanno scelto da che parte stare denunciando a gran voce le illegalità facendo della legalità uno stile di vita, per stare al loro fianco e per ricordare loro, con il nostro aiuto, che il silenzio uccide più di ogni altra cosa. E non saremo mai troppo grati a tutte quelle persone che ci sono vicino, che ci hanno dimostrato il loro affetto e la loro stima, che ci danno il coraggio e la forza di andare avanti con il loro plauso. Questa è una terra assetata di voglia di riscatto, ma molto ancora si deve fare”. Il questore non ha mancato di indicare anche altri successi e interventi investigativi, in corso e che saranno intensificati: quelli a proposito della cosiddetta criminalità diffusa.Nell’agenda della Polizia anche la lotta al Cyberbullismo, “i dati statistici evidenziano una diffusione crescente tra i giovanissimi ed il numero delle vittime di comportamenti violenti e minacciosi sui social network, via mail o via sms, la scuola e la famiglia devono saper cogliere questo malessere, devono saperlo intercettare e non relegarlo a fenomeno marginale, a “ragazzate” come spesso sentiamo dire….. non devono mai rinunciare alla loro potestà educativa”. Materia investigativa questa propria dellaPolizia delle Comunicazioni . Mondo giovanile che si trova in preda a rischi come quello della diffusione delledroghe : “Anche in questo settore le risposte devono essere certe e rapide da parte di tutti, altrimenti si corre il rischio di vanificarle con provvedimenti, a volte, troppo tardivi se non, addirittura, insufficienti. Noi continueremo, come abbiamo fatto sino ad ora, nell’azione di contrasto, consapevoli che dietro la commercializzazione illegale delle droghe vi è sempre una organizzazione criminale si chiami essa MAFIA, CAMORRA O NDRANGHETA”. Infine il tema dell’immigrazione: “ L’approccio a tale fenomeno deve essere mirato ad un processo di inclusione nel pieno rispetto delle regole da parte di tutti. E’ fuor di dubbio, quindi, che su tale tematica sia necessario intervenire in modo complesso e coordinato, con iniziative sociali da accompagnare alle necessarie azioni di polizia ispirate a lucidità e serenità onde consentire lo svolgersi di naturali processi di integrazione”. Il questore Agricola ha concluso rendendo omaggio ai caduti: “La loro generosità, il loro coraggio, il loro attaccamento a questi alti valori democratici siano per noi di sostegno, di guida e di forza in questo difficile cammino lungo la strada della legalità”.

I premiati del 164° anniversario della Polizia di Stato

Nel corso della Festa svoltasi a Trapani è stata consegnata la medaglia al valor civile all’assistente Alessandro Cagnino per aver salvato la vita ad uomo a Trapani nel dicembre 2007; encomio solenne al primo dirigente Francesco Palermo Patera, all’ispettore capo Salvatore Pipitone, al sovrintendente Vito Lentini, al vice sovrintendente Luigi Buffa, agli assistenti capo Giuseppe Bonventre, Vito Gancitano, Enzo Mazarese, Stefano Pisciotta, Maurizio Sacco, per avere risolto una tentata rapina compiuta a Mazara nel 2012; ancora encomio solenne per due agenti, gli assistenti capo Giuseppe De Caro e Rosa Agnello, per le indaginio su un sequestro di beni per 30 milioni di euro eseguito nel 2013; encomio solenne all’assistente capo Salvatore D’Antoni per avere sventato una rapina con sequestro di persona nel 2013; encomi conferiti inoltre all’ispettore Massimo Todisco, al sovrintendente capo Salvatore Calabrese, agli assistenti capo Rinaldo Barni e Francesco Rosselli. Riconoscimenti , altri encomi, sono stati conferiti al neo capo della Squadra Mobile, Fabrizio Mustaro e al suo vice Giuseppe Pontecorvo, per operazioni condotte nelle loro precedenti di servizio, rispettivamente Nuoro e Gela.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.